Cammello morto, protestano gli ambientalisti. Aperta interrogazione parlamentare (VIDEO)

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Chiedono di saper la verità sulla morte del cucciolo di cammello di appena quattro mesi fuggito dal circo Togni di Napoli e di bandire l’uso degli animali da tali strutture: ieri sera gli attivisti partenopei per i diritti degli animali hanno dato vita ad una fiaccolata all’esterno del circo di Via nuova Agnano.

Qui hanno esposto cartelli e si sono susseguiti gli interventi al megafono. Dal circo hanno fatto sapere di aver denunciato dei ragazzi che sarebbero responsabili di aver aperto la gabbia del cammello. Nel mentre però sul tavolo della procura è arrivato un esposto che chiede di far chiarezza.

Portavoce della mobilitazione è l’attivista Patrizia Colone

“In attesa di conoscere le circostanze della fuga e le cause della morte del cammello scappato venerdì dal circo Togni a Napoli, riportato a fatica nel recinto e poi deceduto, chiediamo al ministro della Cultura di esercitare finalmente la delega per dare attuazione, nel codice dello Spettacolo, al principio approvato dal Parlamento per ben due volte, nel 2017 e nel 2022, del “graduale superamento” dell’utilizzazione degli animali nei circhi e negli spettacoli viaggianti. Lo dicono i deputati e i senatori che fanno parte dell’Intergruppo parlamentare per i Diritti degli animali e la Tutela dell’Ambiente, presieduto dall’on. Michela Vittoria Brambilla.

Ultima in ordine di tempo – spiegano i parlamentari – la morte del cammello a Napoli, la cui fuga è diventata virale sui social, richiama l’attenzione sull’assurdo “lavoro” degli animali nel circo, tra “numeri” degradanti e umiliazioni, addestramenti con metodi violenti, lunghi trasporti, gabbie anguste e comunque condizioni di vita incompatibili con le loro esigenze etologiche. Un’ulteriore conferma è arrivata oggi con il sequestro, nella stessa struttura, di due alligatori e un pitone, irregolarmente detenuti. Decine di Paesi nel mondo hanno vietato o fortemente limitato la presenza degli animali sotto i tendoni. L’Italia è inspiegabilmente in ritardo. Il ministro e il governo, peraltro in piena armonia con l’orientamento prevalente dell’opinione pubblica, si muovano prima che scada la delega, allo stato rinnovata fino al 18 agosto 2025.

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