E’ morto il cammello protagonista della fuga dal circo Togni di stanza in viale Giochi del Mediterraneo a Napoli. L’animale, immortalato in diversi video postati sui social e diventati virali, dopo essere stato ricondotto a fatica nel recinto del circo è deceduto. La morte è stata comunicata al servizio veterinario competente che ha inviato i veterinari sul posto domenica mattina.
Il titolare del circo ha dichiarato di averlo trovato morto sabato sera a distanza di 24 ore dalla fuga dal circo avvenuta per una apertura del recinto ad opera di sconosciuti da lui denunciata ai carabinieri. L’autopsia farà chiarezza sulle cause del decesso. Si trattava di un giovane incrocio di cammello nato nello scorso agosto, in cattività da una coppia in possesso del circo.
“Un epilogo drammatico quello della fuga del giovane cammello dal circo di Fuorigrotta. Pretendiamo che sia fatta chiarezza al più presto sulla sua morte improvvisa, chiarendo se sia in qualche modo collegata anche al forte stress subito dall’animale in seguito alla sua fuga e al rocambolesco recupero dopo che aveva vagato tra le automobili nel traffico di Napoli. Si tratta dell’ennesimo episodio che vede un animale pagare con la vita la ‘detenzione’ forzata in una struttura circense, obbligato insieme ai suoi simili a vivere in cattività e a compiere numeri degradanti e umilianti. I circhi con animali sono una crudeltà e vanno chiusi al più presto. Ci domandiamo fino a quando il governo resterà sordo e cieco di fronte alla volontà del Paese di procedere con la dismissione progressiva di questi spettacoli raccapriccianti”.
Stasera, lunedì 3 febbraio si terrà, dalle 19 e 30, una fiaccolata silenziosa per chiedere giustizia per il a cammello morto dopo la fuga dal circo Togni vagando tra le automobili. La manifestazione avrà luogo proprio all’ingresso del circo in Viale dei Giochi del Mediterraneo a Fuorigrotta.
“In attesa degli esami autoptici che dovranno, e lo pretendiamo, fare chiarezza sulle cause del decesso, dobbiamo farci sentire affinché episodi simili non accadano mai più”- commenta il deputato Francesco Emilio Borrelli e la consigliera regionale Roberta Gaeta – “ e l’unico modo perché sia cosi è vietare gli spettacoli circensi che prevedono la presenza di animali. Questi innocenti esseri, utilizzati e sfruttati per il puro divertimento del pubblico, molto spesso vivono in condizioni allarmanti che mettono a rischio la loro stessa salute, soprattutto quando si tratta di animali nel cui DNA hanno l’attitudine a vivere in ben altri luoghi, con climi molto differenti e in condizioni opposte a quelle di una gabbia. La loro presenza nei circhi è nociva per loro ma anche per il pubblico, ricordiamo ad esempio l’episodio dei leoni a Licola, degli elefanti ad Afragola, dell’altro leone a Ladispoli, giusto per citare solo qualche esempio. Abbiamo ben più di tre indizi eppure per molti questi non sono ancora sufficienti per farne una prova quando invece è lampante che la vita urbana non è compatibile con la presenza di animali esotici e selvaggi, che ormai certi spettacoli sono anacronistici, degradanti ed umilianti, che il rispetto per ogni essere vivente dovrebbe essere un atteggiamento automatico ai nostri tempi ed invece ancora c’è bisogno di ricorrere ai gridi di allarme. Da anni si attende che il Ministero competente attui la norma che prevede la graduale dismissione degli animali nei circhi. Allora diciamo per l’ennesima volta basta ai circhi con gli animali in tutte le opportune sedi, non ci faremo domare dalle ‘frustrate’ di chi, in posizioni di comando ed istituzionali, guarda a quella degli animali come vite di Serie B”