PROCIDA – L’allenatore del Barano, Biagio Lubrano, procidano verace si è trovato coinvolto nella vergogna che i tifosi del Procida hanno messo in scena durante il derby contro il Barano. Gerardo Lubrano Lavadera si è dimesso da Direttor Generale del Procida, Biagio Lubrano, invece, ha scritto parole amare e dure: “È un post questo che non avrei mai voluto scrivere, ci ho pensato molto prima di farlo, nello stesso tempo non si può stare sempre in silenzio di fronte a chi liberamente non solo ti offende pesantemente insieme al proprio figlio solo perché tesserati come allenatore e calciatore di una società rivale. Il tutto si è verificato sabato al campo sportivo “Mario Spinetti” di Procida dove si è giocato il derby (si fa per dire) tra la squadra locale e il Barano, campionato di Promozione girone B, valido per la XXVII giornata di campionato. Niente da dire sulla vittoria del Procida – scrive ancora Lubrano – che meritatamente ha vinto con un punteggio tennistico. Non si può stare in silenzio però sugli insulti di un gruppo di tifosi Ultras del Procida ben conosciuti. Essere offesi per tutta la gara – evidenzia – con parole come “BASTARDO, TU E TUO FIGLIO, CI DOVETE FARE……” ecc ecc, senza che alcun dirigente del Procida intervenisse – la chiosa amara dell’allenatore – è stata una cosa squallidissima come pure di non far rimuovere uno striscione posto all’interno del campo dopo si sospettava un “patteggiamento” tra le parti.  Per caso, mai stata al campo, sugli spalti c’era pure mia moglie con il nostro nipotino di 4 anni e non vi dico come si è sentita a fine gara, per giunta mio figlio ci ha rimesso pure un labbro in uno scontro fortuito quasi a fine gara. Rimarco che niente c’è da dire sul risultato e quindi sulla vittoria del Procida ma il mancato intervento della società locale non credo abbia fatto male solo a me e a mio figlio ma a tanti procidani presenti che a fine gara mi hanno dato tutta la loro solidarietà, cosi come qualche amico da Lacco Ameno e dintorni. Quando non si interviene, mi dispiace dirlo, si è complici perché tacitamente si concorda con l’atteggiamento avuto dagli ultras. Voglio solo ricordare ai più giovani che mio figlio ha giocato nel Procida dall’età di 6 anni fino a 20 senza percepire mai un euro e in età giovanissima partecipando a 2 campionati ,allievi e Juniores, contemporaneamente, debuttando poi a 16 anni nel campionato di Eccellenza. Negli ultimi 3 anni ha giocato due anni con il Forio e ora al Barano. Per quanto mi riguarda chi mi conosce sa che il sottoscritto ha appeso le scarpe al chiodo all’età di 41 anni giocando sempre nel Procida e sempre gratuitamente, società che poi ho avuto l’onore e il piacere di allenare in diverse occasioni fino all’Eccellenza percependo un rimborso comunque minore rispetto al mercato. Da dicembre sto a Barano mentre mio figlio è andato dopo le prime giornate di campionato, entrambi, calciatore e allenatore, non siamo stati mai contattati dal Procida, quindi già la parola “traditore” suona male. Non sto qui a ricordare quante volte anche non da tesserato ho aiutato la società del Procida in tutti gli atti amministrativi che si fanno durante il campionato, sempre gratuitamente. Quindi entrambi ci sentiamo offesi soprattutto come persone e come procidani e con dispiacere mi auguro di non aver più nessun contatto, perlomeno con questa società che oggi ha meritatamente vinto sul campo ma ha perso in immagine per i fatti che ho appena esposto. Da persona di calcio auguro unitamente a mio figlio tanti successi al Procida Calcio”.

Il sottoscritto Gerardo Lubrano Lavadera, in qualità di Direttore Generale del Procida Calcio, prende atto con rammarico di quanto accaduto allo Spinetti in occasione del derby con il Barano e ne prende le distanze.
Purtroppo, in presa diretta, non è stato possibile accorgersi dei cori e delle offese rivolte al mister Lubrano, essendo il gruppo societario in altra postazione rispetto a quello dei tifosi, che hanno agito in piena autonomia.
Il DG esprime piena solidarietà nei confronti dell’allenatore del Barano e di suo figlio Vittorio che, a più riprese, all’inizio di questa stagione sportiva, è stato invitato a vestire la maglia del Procida.
Mi sarebbe piaciuto parlare della partita, che ha visto la nostra squadra dominare ed esprimere un gran calcio, con una vittoria schiacciante firmata da due dei nostri giovani. Purtroppo, però, oltre all’aspetto tecnico, il Procida Calcio è da sempre portatore di valori di educazione e rispetto, che sono stati minati da alcuni comportamenti che non ci rappresentano.
Pertanto, il sottoscritto rassegna le proprie dimissioni dal ruolo di Direttore Generale.
Gerardo Lubrano Lavadera

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