NAPOLI – La Giornata Nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie giunge il 21 marzo 2021 alla sua ventiseiesima edizione.

“Il 21 marzo è un momento di riflessione, approfondimento e di incontro, di relazioni vive e di testimonianze attorno ai familiari delle vittime innocenti delle mafie, persone che hanno subito una grande lacerazione che noi tutti possiamo contribuire a ricucire, costruendo insieme una memoria comune a partire dalle storie di quelle vittime. È una giornata di arrivo e ripartenza per il nostro agire al fine di porre al centro della riflessione collettiva la vittima come persona e il diritto fondamentale e primario alla verità, diritto che appartiene alla persona vittima, ai familiari della stessa, ma anche a noi tutti”. Queste le riflessioni e gli obiettivi del comitato organizzatore locale, costituito da enti e associazioni del territorio, che il vicesindaco Nicola Lodi ha voluto far sue a nome di tutta l’Amministrazione comunale e dei cittadini ferraresi.

La Giornata

Come nel 2020, anche quest’anno la Giornata – riconosciuta ufficialmente dallo Stato, attraverso la legge n. 20 dell’8 marzo 2017 – e i suoi significati non possono prescindere dalle difficoltà che stiamo vivendo a causa della pandemia da Covid-19; tuttavia anche quest’anno la voglia di esserci, la capacità di rendersi attivi e prossimi ai familiari delle vittime prevarranno, nonostante la circostanza contingente.

Il contesto che stiamo vivendo non è purtroppo dissimile dal precedente, benché l’orizzonte sia più visibile. C’è bisogno ancora una volta di scelte personali e collettive che limitino la diffusione del virus, che resta molto violento e pericoloso.

Lo slogan: A ricordare e riveder le stelle

“A ricordare…” L’etimologia latina di ricordare ci restituisce un duplice significato: re- indietro, ma anche ‘nuovamente’, e cor cuore. Richiamare nel cuore coloro che hanno perso la vita per mano mafiosa: ‘tornare’ e essere ‘nuovamente’ ricordati per rivivere nella nostra capacità di fare memoria.

“… e riveder le stelle”, citando l’ultimo verso dell’Inferno della Divina Commedia di Dante Alighieri, a settecento anni dalla sua morte.

Il desiderio di ‘riveder le stelle’ e di uscire dall’inferno della pandemia, dopo un anno di isolamento e distanziamento, è un desiderio forte tra tutti i cittadini. La parola stessa desiderio ci rimanda al cielo: desiderare è avvertire la mancanza di stelle. E le stelle sono anche le persone che ogni giorno si battono per la giustizia sociale e la legalità democratica, fari del nostro operare ed esempi ai quali guardare. A loro dobbiamo quotidianamente volgere il nostro sguardo. Osservare le stelle nel cielo vuol dire avere un panorama sgombro da nuvole, nitido, ciò a cui dobbiamo tendere per superare una fase caratterizzata da offuscamento e confusione.

Il titolo della Giornata vuole dunque essere un inno alla vita, allo sguardo verso un orizzonte migliore da costruire insieme, a partire dalla memoria di chi quella vita ci ha lasciato, come un testimone nelle mani di un corridore che deve vincere la gara più importante, quella per l’affermazione del bene collettivo, del bene comune.

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della “Giornata nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

«La memoria è radice di una comunità. Fare memoria è condizione affinché la libertà conquistata continui a essere trasmessa e vissuta come un bene indivisibile. Ecco perché ricordare le donne e gli uomini che le mafie hanno barbaramente strappato alla vita e all’affetto dei loro cari, leggerne i nomi, tutti i nomi, non costituisce soltanto un dovere civico. È di per sé un contributo significativo alla società libera dal giogo oppressivo delle mafie, è affermazione di principi di umanità incompatibili con i ricatti criminali, è fiducia nella legalità che sola può garantire il rispetto dei diritti, l’uguaglianza tra le persone, lo sviluppo solidale.

Non dimenticheremo mai le vittime innocenti, i servitori dello Stato, le persone libere che non hanno rinunciato ai loro valori pur sapendo di mettere a rischio la propria vita.

Anche quest’anno la “Giornata nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie” sarà condizionata dalle misure di limitazione rese necessarie dalla diffusione della pandemia. È tuttavia assai prezioso che “Libera” abbia ugualmente deciso di promuovere iniziative che tengano viva la ricorrenza e portino all’attenzione di tutti l’attualità del messaggio. Estirpare le mafie è possibile e necessario. L’azione di contrasto comincia dal rifiuto di quel metodo che nega dignità alla persona, dal rifiuto della compromissione, della reticenza, dell’opportunismo.

Ricordare e “riveder le stelle”, come recita il bel motto scelto per questa edizione della Giornata, sono dunque parte della medesima sfida di libertà. Mi congratulo con gli organizzatori perché continuano a porre la coscienza e la cultura come basi e motori del riscatto. Sono proprio la coscienza e la cultura che le mafie – vecchie e nuove – considerano l’ostacolo dei loro disegni di arricchimento illecito, di dominio su persone e territori, di condizionamento economico e politico. La consapevolezza del bene comune e i comportamenti responsabili che insieme sapremo mettere in atto, possono darci la forza necessaria per superare le difficoltà e gli ostacoli che i tempi ci pongono di fronte».

IN CAMPANIA

Dichiarazione dell’Assessore alla Legalità della Regione Campania Mario Morcone:

​”Anche quest’anno, la Regione Campania, tramite la Fondazione Polis, insieme a Libera fa memoria delle vittime innocenti delle mafie. Memoria significa – ha dichiarato l’assessore Mario Morcone – seminare coscienza civile, sensibilizzare le istituzioni e la cittadinanza sull’importanza della cultura della legalità, raccontare le storie delle vittime, perché questo serve a valorizzare l’importante impegno quotidiano che la Fondazione Polis, lontano dai riflettori, porta avanti a favore delle vittime.
​Ecco perché i nomi delle vittime scorrono all’esterno di 5 importanti luoghi del territorio regionale, uno per provincia: sono uno schiaffo all’indifferenza e alla rassegnazione, un monito affinché la nostra terra, già duramente co​lpita dalla violenza criminale, non debba pagare ulteriori sacrifici.
E la Regione Campania, insieme alla Fondazione Polis, rinnova il suo impegno sui temi dell’aiuto alle vittime innocenti dei reati violenti ricordando tutte le persone colpite: le vittime della violenza di genere, non ultima la povera Ornella Pinto, uccisa una settimana fa, i superstiti di agguati e stragi, i feriti, a partire dalla piccola Noemi Staiano, anello di congiunzione tra il valore della memoria e l’attività che promuoviamo concretamente sui temi dell’infanzia”​.

“Oggi Primavera e giorno del ricordo delle vittime delle mafie.La lotta a corruzione e mafie,e la questione morale,non sono una priorità del Paese. Le mafie sono divenute Sistema ed agiscono nel cuore delle Istituzioni.È necessaria una ribellione morale e culturale.”
È il tweet del Sindaco Luigi de Magistris

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