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Napoli

Ambulanze private e il mercato controllato dalla criminalità organizzata

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Dopo la mega rissa scoppiata all’ingresso del pronto soccorso dell’Ospedale del Mare tra operatori delle ambulanze private, davanti a pazienti e personale sanitario terrorizzati, il deputato di alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli è intervenuto nell’aula del Parlamento per lanciare un appello riguardo il mercato del trasporto sanitario privato:

 

“In molti, troppi casi le ditte di ambulanze private sono delle lavatrici o comunque sistemi in mano alle organizzazioni criminali le quali, quindi, per avere il monopolio del mercato adottano metodi violenti ed illeciti tipici del modus operandi delle mafie. L’ultima rissa, l’aggressione dello scorso gennaio ad una guardia giurata al Cardarelli di Napoli e le svariate denunce presentate dagli operatori del 118 ne sono una testimonianza.


Gli ospedali vengono regolarmente affollati dagli operatori di queste ditte che introducendosi abusivamente distribuiscono biglietti da visita per pubblicizzarsi e vendere operazioni illegittime che si avvalgono spesso della compiacenza di medici ed operatori sanitari. Ad esempio quando un paziente muore in ospedale queste ambulanze private trasportano il corpo, occultandone il decesso, presso le proprie abitazioni per consentire ai familiari un ultimo saluto in intimità.

 

Tutto ciò accade perché nonostante i decreti e le promesse di aumentare la presenza delle forze dell’ordine nei nosocomi questo non è avvenuto. Non è possibile che avvenga se oggi il numero di agenti è in diminuzione.

 

Dopo le nostre denunce e l’inchiesta di Fanpage su Marco Salvati e la sua associazione Croce di San Pio che avevano creato un mercato monopolistico delle ambulanze private messo su a suon di minacce e ritorsioni dai metodi camorristici, occorreva scavare a fondo. Invece nessuna normativa è stata formulata permettendo così il proseguire, anzi il moltiplicarsi di questo mercato illecito e criminale. Oggi se pur si interviene sulla singola ditta, un’altra è pronta ad ereditarne il posto magari sempre legata ai medesimi soggetti diffidati facendo ricorso all’utilizzo di prestanomi. “

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