NAPOLI (di F. P. Piantarosa) – Le condizioni del cimitero del quartiere Soccavo imperversano nel degrado e nell’abbandono da ormai più di trent’anni: l’incuria è all’ordine del giorno e scarseggiano i loculi per i defunti.
La prima delibera comunale per il progetto di ampliamento risale al dicembre 2013 e predisponeva l’aggiunta di 318 fosse di inumazione, 4439 loculi e 4 cappelle, ma la sua effettiva resa continua a slittare nonostante l’approvazione.
Oggi, esattamente come avveniva circa nove anni fa, i cittadini hanno firmato una petizione con il sostegno della giunta della IX Municipalità: più di trecento firme sono state raccolte e verranno presentate all’amministrazione comunale, che stavolta si spera non resti impassibile.
C’è tuttavia da precisare che questi ritardi hanno contemplato anche il quartiere di Pianura, dove la situazione era pressoché analoga, ma mentre lì nel 2020 i rifacimenti hanno visto la luce in fondo al tunnel, quelli del camposanto soccavese non lo hanno neanche attraversato.
La causa più accreditata dei continui rimandi è da attribuire alla ditta di trasporti EAV (Ente Autonomo Volturno): nei pressi del cimitero è presente un tratto della futura linea 7 Soccavo-Monte Sant’Angelo, e i binari rientrano marginalmente nell’area nord designata per i lavori.
L’Infraflegrea Progetto Spa ha smentito questa voce di corridoio già nel 2015, poiché l’area in oggetto non è più da tempo adibita al cantiere della linea ferroviaria ed è quindi usufruibile per l’ampliamento. Un’altra plausibile spiegazione è riconducibile agli interessi economici della ditta fornitrice dei lavori, la stessa che ha curato il cimitero di Pianura dove ci sono circa 300 loculi invenduti; avviare l’ampliamento a Soccavo sembrerebbe dunque un investimento a perdere.
Il consigliere municipale Roberto Pisano, che si è messo in gioco per cercare di risolvere la questione mediatica tra il Comune di Napoli e la ditta, si esprime così in merito: “Non è giusto che i nostri defunti non abbiano modo di riposare in pace: è una battaglia personale, non di politica”.


















