baby gang

NAPOLI – “Sono giovanissimi, la loro età va dai sei ai dieci anni e terrorizzano via Foria.

La baby gang commette piccoli furti, lancia petardi sui passanti e in sella a scooter a cui hanno levato la targa sfrecciano e sfidando anche le auto della polizia.

Ieri sera alle 21.00 erano in azione proprio dove fu aggredito Arturo. Mine vaganti pericolosissime, sebbene giovanissimi, riescono a tenere sotto scacco il quartiere e gli abitanti.

Non temono nulla, sanno che la loro età li tiene al riparo da conseguenze. E’ necessario insegnare a questi giovani prodigi del malaffare che possono essere puniti.

Vanno fermati, abbassata l’età punibile e allontanati dalle famiglie. Togliere potestà genitoriale a chi fa crescere delinquenti”.

Lo ha denunciato Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale dei Verdi a cui è stato denunciato il nuovo fenomeno dagli abitanti del quartiere.

“Il dato inquietante è che l’ età media si abbassa sempre di più – ha dichiarato Maria Luisa Iavarone la mamma di Arturo vittima di una violenza atroce proprio in quella zona circa un anno fa.

Vuol dire che non è stato fatto abbastanza.

C’è una stretta correlazione tra povertà educativa, violenza e dispersione scolastica. Se alcuni ragazzini scorrazzano la sera sugli scooter a far danni è evidente che nessuno tra famiglia, scuola, istituzioni e forze dell’ordine è riuscito a fermarli. Se non affrontiamo questo non ne usciremo mai”.

“Da questa mattina ricevo commenti, messaggi in privato, messaggi vocali da chi dovrebbe, dopo le denunce di quanto accaduto sabato sera a via Foria, solo scusarsi e vergognarsi” commenta così il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli su quanto sta accadendo in risposta alle fotografie pubblicate sulla sua pagina ufficiale Facebook sabato sera, dove in primo piano ci sono due giovani in sella ad un motorino senza targa, intenti a sfrecciare, disturbare e minacciare i passanti assieme ad altri membri di una baby gang.

“La persona che da questa mattina mi scrive, mi insulta e mi minaccia si è qualificata come il fratello maggiore del giovane presente nelle foto e sconcerta il pensiero che siano loro ad accusarmi per aver segnalato una vicenda di assoluta illegalità invece di provare vergogna. Segno oramai che si è perso ogni senso della misura. I due bambini che sabato sera sfrecciavano senza casco su uno scooter 50, senza targa, che mai avrebbero potuto guidare non turba minimamente la loro famiglia che addirittura difende e giustifica tali comportamenti minacciando chi li denuncia.”

“Ogni messaggio e relativa querela saranno presentati ovviamente in Questura. Dobbiamo riprenderci la città, le strade prima che sia troppo tardi.”

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