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Guerra di camorra a Ponticelli. Bomba esplosa nella nottre, panico tra i cittadini (VIDEO)

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NAPOLI (di Anna Calì) – Un boato. Una forte esplosione e una densa colonna di fumo bianco visibile per diversi minuti.

È ciò che è accaduto nella notte a Ponticelli. L’esplosione ha risvegliato i cittadini residenti in zona con un boato avvertito anche nella vicina Cercola.

L’ordigno è stato posizionato nei pressi del “Parco Topolino” al di sotto del cavalcavia di Via Angelo Camillo De Meis, e a poca distanza dall’Ospedale del Mare.

Una zona questa che fino a qualche settimana fa era lo snodo di una faida tra i clan di camorra.

Sul luogo della deflagrazione sono arrivati Polizia di Stato e Vigili del Fuoco.

Al momento non si registrano danni alla struttura, ma, gli investigatori hanno avviato delle indagini per cercare di risalire agli autori.

La matrice è quella malavitosa, ma, resta da capire chi e perché abbia posizionato quell’ordigno.

La zona Est di Napoli è comandata da i due clan: De luca Bossa e De Micco, sostenuti a loro volta dai De Martino.

I cartelli criminali, in passato, si sono fronteggiati a suon di esplosioni.

A Dicembre con l’omicidio di Gennaro Matteo, ucciso a 35 anni con dieci colpi di pistola. Poi l’assassinio di un 23enne ucciso dinanzi alla compagna incinta perché figlio illegittimo di Giuseppe De Luca, ergo, nipote del capoclan ergastolano Antonio e, infine, l’esplosione avvenuta nel maggio scorso quando un commando lanciò una bomba dal cavalcavia di Via Esopo con lo scopo di colpire alcuni esponenti della famiglia De Martino che si erano incontrati nel parcheggio sottostante.

Anche in questo caso, gli autori, nel confezionare la bomba non risparmiarono l’utilizzo del materiale esplodente come confermato dal cratere di alcuni metri di diametro causato dalla detonazione.

Tuttavia, però, in questo caso il colpo fallì e solo alcune auto subirono dei danni.

Negli ultimi mesi, lo scontro sembrava essersi concluso con la “vittoria” dei De Micco e dei loro alleati, ma, con il recente arresto di Marco De Micco e di alcuni suoi fiancheggiatori per l’omicidio D’Onofrio si potrebbero essere sparigliate di nuovo le carte e, così, i superstiti dei De Luca Bossa – Minichini, potrebbero aver deciso di alzare nuovamente la testa.

E, ciò che è accaduto stanotte potrebbe essere solo l’inizio di una nuova faida.

Il Consigliere Regionale Francesco Emilio Borrelli ha commentato così la vicenda: “Il Prefetto e il Questore devono assolutamente intervenire con grande determinazione prima che la situazione degeneri ulteriormente. Non si può lasciare che questi territori, contesi da gruppi criminali rivali, diventino zone di guerra e che la cittadinanza viva nel terrore. Bisogna fermare queste faide prima che possa accadere un evento tragico. I clan vanno cacciati via con le maniere dure visto che chiaramente il territorio è fuori controllo”.

Il Senatore Sandro Ruotolo del Gruppo Misto in relazione alla ripresa dell’escalation criminale nell’area Orientale di Napoli ha espresso in una nota la situazione che grava sulla zona: “C’è una comprensibile sfiducia e paura tra i cittadini, svegliati nel cuore della notte dalla deflagrazione della bomba, ma oggi più che mai c’è la consapevolezza che nulla interromperà il cammino avviato, in questi mesi, e i passi in avanti fatti nella lotta alla camorra.

Nei quartieri della zona Orientale di Napoli non siamo all’anno zero, anche con l’azione del Comitato di liberazione dalla camorra Area Est di Napoli sono stati posti all’attenzione del Governo e del Prefetto di Napoli una serie di priorità come più presenza quotidiana delle forze dell’ordine sul territorio, l’attivazione delle telecamere di videosorveglianza e una serie di richieste che se da un lato puntano a reprimere e rispondere all’emergenza criminale, dall’altro puntano alla prevenzione e al recupero. Ribadiamo che c’è bisogno di un impegno straordinario del Governo per disarmare la città e mettere in sicurezza i territori.” Occorre intervenire subito e arginare il problema, prima che, Ponticelli si trasformi in una polveriera.

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