PARCHEGGIO SAN GIOVANNI BOSCO

NAPOLI – Il pentito Teodoro De Rosa, nel rispondere alle domande degli inquirenti dei carabinieri e della DDA di Napoli nell’ambito delle indagini sulle edicole votive riconducibili al
cartello criminale chiamato “Alleanza di Secondigliano” riferisce, con dovizia di particolari, uno spaccato nel quale si evince in maniera chiara come la criminalità organizzata abbia strumentalizzato a proprio favore, in certi quartieri di Napoli, la fede religiosa, anche in un ospedale.
Va ricordato che la Procura di Napoli, nell’ambito delle indagini che si conclusero, nel giugno 2019, con un maxi blitz in cui vennero eseguiti 126 arresti, fece emergere lo
“strapotere” del clan Contini (una delle componenti più blasonate dell’Alleanza di Secondigliano), nell’ospedale SanGiovanni Bosco di Napoli.
De Rosa, riferisce agli inquirenti, che i sanitari “…pagavo e basta…” altrimenti “…il rischio era che venissero bucate le ruote… sia nel parcheggio interno all’ospedale, sia in quello
esterno, abusivo…”.

“La battaglia per liberare il San Giovanni Bosco dalla camorra è stata durissima e non priva di sorprese. Quando cominciai a intervenire sul parcheggio gestito dai clan ricordo benissimo che tutti pagavano la sosta ai parcheggiatori abusivi senza protestare. In diverse occasioni entrai in rotta di collisione prima con i rappresentanti della finta società che gestiva illecitamente il parcheggio interno a pagamento e poi con i parcheggiatori abusivi che si erano impadroniti dell’area. La svolta si ebbe con l’intervento della magistratura che sequestrò l’area e dei carabinieri supportati dai due commissari che si succedettero alla Asl Napoli 1 Forlenza e Verdoliva. Nello scontro feroce contro i clan della zona che ogni volta che mi presentavo sul porto per fare denunce nella migliore delle ipotesi mi insultavano ricordo benissimo che in diverse occasione il personale sanitario e gli utenti si lamentavano del fatto che a chi non pagava il “pizzo” della sosta fuori e dentro l’ospedale venivano bucate le ruote o danneggiata la carrozzeria dell’auto. Però non ricordo di aver visto alcuna protesta o denuncia contro questi delinquenti che erano molto spavaldi e arroganti. Si sentivano a casa insomma. Oggi dopo anni di denunce e battaglie il parcheggio è libero e gratuito per tutti e controllato da guardie giurate” dichiara il consigliere regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli tra i grandi accusatori della presenza criminale nella struttura ospedaliera.
La battaglia di Borrelli contro il clan Contini e i delinquenti che affollavano l’ospedale culminò con l’aggressione del 29 agosto 2020 nella quale lo stesso consigliere regionale e alcuni militanti di Europa Verde furono brutalmente picchiati da alcuni criminali. Il processo contro queste persone tutte identificate e denunciate è in corso. Il danno creato al clan dallo smantellamento del bar e della pizzeria che risultavano gestiti da società con interdittive antimafia, dalla eliminazione dei parcheggiatori abusivi e dalla macchinette automatiche di bevande e merendine installate illegalmente dentro l’ospedale è stato calcolato intorno ai 400mila euro l’anno.

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