NAPOLI – Lunedì 11 settembre alle ore 10.30 davanti al carcere di Poggioreale si terrà una conferenza stampa sullo stato delle carceri campane che vedrà la partecipazione del deputato di Alleanza Verdi Sinistra Francesco Emilio Borrelli e del Segretario generale del Sindacato di Polizia Penitenziaria Aldo Di Giacomo.
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“Si moltiplicano le segnalazioni di video realizzati all’interno dei penitenziari che mostrano detenuti nelle celle mentre si prendono gioco degli agenti penitenziari, cucinano ciambelle, chattano con parenti e amici all’esterno del carcere, cantano e ballano, fino ad arrivare all’incredibile episodio accaduto nel penitenziario di Secondigliano dove ignoti, in circostanza ancora da chiarire, sono riusciti a lanciare un pacco con 100 grammi di hashish sul tetto. Cellulari e droga che entrano regolarmente non solo attraverso le visite periodiche ma anche con sistemi assolutamente tecnologici e innovativi, fino all’utilizzo dei droni. Una deriva inaccettabile che rende la detenzione sempre più simile alla fiction ‘Mare fuori’.
Un modello che nulla ha a che fare con il compito di recuperare e riscattare la vita di chi ha commesso uno o più errori, che di certo non troverà in questo clima la possibilità di riflettere su quanto commesso e iniziare un nuovo cammino. Non ci può essere riscatto senza aver pagato la giusta pena e senza essere inseriti in percorsi reali di recupero, che di certo non contemplano cucinare ciambelle o chattare e consumare stupefacenti in cella. Contro questo modello profondamente sbagliato chiediamo il potenziamento dei controlli e l’utilizzo di sistemi tecnologici che contrastino l’uso di droni e cellulari”. Queste le parole del deputato di Alleanza Verdi Sinistra che ha ricevuto le segnalazioni dei video.
“Dopo il cosiddetto “decreto Caivano” – sostiene il segretario Di Giacomo – si usi la stessa risposta ferma per stroncare lo spaccio e la diffusione della droga in carcere. Come denunciamo da tempo le carceri campane sono grandi piazze di spaccio di droga – almeno 3 kg la settimana con un giro di affari di una decina di milioni d’euro l’anno – alla pari delle piazze più importanti di spaccio. Quindi tolleranza zero e pugno duro come deciso dal Governo per annullare le cosiddette zone franche di criminalità, altrimenti i penitenziari diventano le uniche zone franche di droga con un messaggio di potere per l’esterno. L’Amministrazione Penitenziaria, il Ministero, il Parlamento, aprano gli occhi: negli istituti campani siamo proprio come a Scampia-Napoli, dove la camorra gestisce i traffici più consistenti di droga del Paese”