NAPOLI – Vengono chiamate case popolari, eppure, in Campania, spesso di popolare hanno ben poco. Perché gli alloggi dei quartieri di edilizia popolare, che dovrebbero essere destinati alle famiglie ingenti, sono in realtà una forma di business per i clan i quali, dopo aver abusivamente occupato gli appartamenti, li cedono, dietro il pagamento di una pigione, a terzi mentre chi ne ha fatto regolare richiesta si trova, troppo spesso, ad attenderne invano l‘assegnazione. Oltre che ad essere una sorta di bancomat, le case popolari diventano anche un simbolo per boss e affiliati, un modo per legittimare e rendere esplicito il proprio potere ed il controllo sul territorio. Mentre i legittimi assegnatari degli alloggi si ritrovano a vivere tra degrado e precarietà, i signori della camorra trasformano le case popolari in abitazioni extralusso, in pieno stile Gomorra. O sarebbe meglio dire che Gomorra ha utilizzato per le riprese delle scene ambientazioni in pieno stile camorra.
Il Mattino di Napoli ha, ad esempio, raccontato come diversi alloggi del Rione della 167 di Arzano fossero occupati abusivamente da decenni da uomini del clan Monfrecolo. Persone che risultavano percepire il reddito di cittadinanza ma che nella realtà dei fatti vivevano nel lusso delle case popolari trasformate in regge stile impero.
Non è però certo una novità. Era infatti il 2014 quando la polizia sgomberò nel lotto G di Scampia alloggi popolari occupati dagli affiliati dei Lucarelli e dei Barretta (i capiclan dei Vanella Grassi). Rubinetti d’oro con le iniziali incise, vasche idromassaggio, mobili d’epoca stile Luigi XVI, queste erano alcune chicche ritrovate in quegli appartamenti.
“Lo denunciamo da tanto tempo. Mentre i legittimi assegnatari vivono in condizioni di grandissima precarietà, dopo aver fatto una lunghissima trafila, ed in alcuni casi magari si ritrovano pure con la casa occupata, i clan dettano legge. Gestiscono loro le assegnazioni e si appropriano di appartamenti trasformandoli in ville di lusso mentre magari prendono pure il reddito di cittadinanza. Vivono al di fuori delle leggi dello Stato eppure continuano ad elemosinare da esso, nonostante i loro guadagni provenienti da traffici illeciti come racket, droga e cementificazione selvaggia.
Ai boss e agli affiliati vanno tolte queste abitazioni e date a chi ne ha davvero bisogno, a chi vive in condizioni drammatiche. Bisogna fare presto. “- ha dichiarato il Consigliere Regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli.
Case popolari nel napoletano: legittimi assegnatari tra degrado e precarietà
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