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NAPOLI – Dopo il caso di Federica De Stefano, la ragazza di 23 anni, affetta dalla sindrome di down candidata a sua insaputa alle elezioni comunali di Napoli dello scorso mese di giugno, emergono altri casi analoghi. Secondo quanto riportano il Mattino e la Repubblica, sarebbe finita nella lista dei candidati anche un’avvocatessa, Donatella Biondi, che, come Federica, si è vista recapitare una richiesta di documentazione delle spese elettorali da parte della Corte d’Appello di Napoli.

E come Federica, anche l’avvocatessa si è ritrovata inserita nella lista “Napoli Vale”. Donatella Biondi riferisce che dopo avere ricevuto la missiva ha fatto un controllo sul web, scoprendo di essere nell’elenco delle persone candidate, e di avere, successivamente, contattato la segreteria dell’ex candidata a sindaco.La Guardia di Finanza ha acquisito oggi, presso gli uffici elettorali del Comune, una serie di atti relativi alle candidature alle elezioni comunali dello scorso anno. L’acquisizione rientra tra le prime iniziative adottate dalla procura di Napoli in seguito alla diffusione di notizie di stampa relativa a casi di persone che erano state inserite in liste a loro insaputa, nonché alle segnalazioni trasmesse dalla Corte di Appello di Napoli che ha individuato cinque presunti casi di illecito. L’inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto Alfonso D’Avino, che ha disposto nei giorni scorsi l’apertura di un fascicolo dopo la pubblicazione della notizia della candidatura di una disabile in una lista a sostegno dell’esponente del Pd Valeria Valente. Nella stessa lista sarebbero stati individuati altri casi sui quali la magistratura svolgerà accertamenti.“I candidati a loro insaputa emersi a Napoli sono solo la punta di un iceberg di illegalità che si commettono nella composizione delle liste e che, in alcuni casi, portano conseguenze anche nelle amministrazioni che nascono dalle elezioni con l’ingresso nelle aule consiliari di persone che non dovrebbero mai entrarci per i legami con la camorra o per aver commesso altri reati incompatibili con la vita delle Istituzioni”.Lo hanno detto i Verdi, con il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli e i consiglieri comunali Stefano Buono e Marco Gaudini, per i quali “una soluzione potrebbe essere quella di consegnare in Prefettura i nomi dei responsabili delle candidature che intendono partecipare alle elezioni almeno un mese prima della presentazione delle liste”.“Anche se, al di là delle leggi, serve soprattutto la volontà dei partiti e dei movimenti di abbandonare l’abitudine di presentare liste che, già in partenza, non hanno alcuna speranza di veder eletti i loro candidati solo per far vedere che l’alleanza è ampia e variegata” hanno aggiunto Borrelli, Buono e Gaudini ribadendo “l’esigenza di un accordo tra i partiti più strutturati a evitare le illegalità perché, finché non ci sarà un accordo complessivo, difficilmente si riuscirà a impedire cose vergognose come quella dei candidati a loro insaputa, una vicenda sulla quale bisogna fare massima chiarezza”.(Ansa)

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