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SANTA MARIA A VICO- Andrà nel carcere minorile il 17enne che giovedì ha accoltellato in classe, nell’istituto superiore Bachelet-Majorana di Santa Maria a Vico, la prof d’italiano Franca Di Blasio che gli aveva messo una nota in seguito al rifiuto di farsi interrogare. Lo ha deciso il Gip presso il tribunale di Minori di Napoli, che oggi ha convalidato l’arresto per lesioni aggravate, disponendone la traduzione in carcere dal centro di prima accoglienza dove si trovava.

Lo studente, da giovedì sera dopo il fermo del pm Ugo Miraglia, era presso il Centro di Prima Accoglienza per Minori dei Colli Aminei a Napoli, ma ora, non appena si troverà un posto, finirà al carcere minorile partenopeo di Nisida o in quello sannita di Arpaia. Intanto la prof Di Blasio, dimessa sabato con una vistosa ferita alla guancia per la quale ci sono voluti 32 punti,e oggi è stata ricevuta a Roma dal premier Gentiloni.” Ho incontrato Franca Di Blasio, la professoressa aggredita giovedì in classe. Le sue parole mi hanno colpito: il valore della scuola, l’orgoglio di insegnare, il dialogo e lo studio opposti alla violenza. Una brava professoressa, un buon esempio per l’Italia intera”.(ANSA)

Ieri intanto era stata scritta una lettera la presidente Mattarella dall’onorevole Michele Anzaldi che aveva preso a cuore la vicenda.

Egregio Presidente,
Le scrivo per sottoporre alla Sua attenzione un caso che ha molto colpito l’opinione pubblica in questi giorni.
Sicuramente è a conoscenza della notizia della insegnante di un istituto di Caserta ferita al volto da un suo alunno poiché ritenuta colpevole della nota ricevuta a seguito del rifiuto ad essere interrogato, episodio che ha suscitato sconcerto, anche perché purtroppo non è il primo caso di insegnante aggredito nello svolgimento del suo lavoro.
Ma a colpire è stata molto di più la reazione della stessa professoressa, Franca Di Blasio, che, come riportano i media, alla Direttrice Scolastica avrebbe detto: “Non faccia del male a quel ragazzo, non ce l’ho fatta a cambiarlo”.
Parole che testimoniano una sensibilità figlia di un impegno quotidiano in una terra non facile.
Sensibilità che appartiene a tantissimi docenti, soprattutto a chi insegna in istituti di “frontiera”.
Ed è proprio per queste ragioni che Le scrivo, chiedendoLe di valutare la possibilità di insignire la professoressa Di Blasio di una onorificenza della Repubblica Italiana, perché da operatrice dello Stato in un luogo cruciale e simbolo per l’intera comunità nazionale, qual è la scuola, ha dimostrato, con il suo bagaglio di valori e di impegno, che l’amore per questa professione e verso il futuro dei ragazzi è più forte della violenza di cui è stata vittima. Una onorificenza anche a riconoscimento di quell’indispensabile rapporto di fiducia che proprio dalla scuole deve nascere verso lo Stato e le sue istituzioni.
L’auspicio è che questa richiesta possa essere presa davvero in considerazione.
Fiducioso, invio deferenti saluti

 

On. Michele Anzaldi

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