NAPOLI – “Non conosciamo gli atti del processo ma conosciamo la vicenda e la conosciamo talmente tanto che abbiamo intitolato il parco di Scampia a Ciro Esposito. Una vicenda che riguarda la sete di giustizia e una condanna a 16 anni per un omicidio così barbaro, violento e cruento anche per il contesto, pare una pena assai flebile e inadeguata”.Così il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, dopo la sentenza d’appello che ha ridotto di dieci anni la pena per Daniele De Santis, l’ex ultrà giallorosso che uccise il napoletano Ciro Esposito poche ore prima della finale di Coppa Italia, Fiorentina-Napoli, il 3 maggio 2014. Una decisione motivata dall’assoluzione dal reato di rissa e dall’esclusione dell’aggravante di futili motivi.
“Considerando il sistema italiano, De Santis sarà libero tra cinque o sei anni e mi sembra un’ingiustizia”, prosegue de Magistris, sottolineando che da parte della famiglia di Ciro non ha mai ascoltato una parola d’odio o di vendetta, nemmeno in privato.”Condannando al massimo della pena – aggiunge l’ex pm – certo non ritornerà la serenità in famiglia ma almeno una giustizia terrena deve esserci. Soprattutto se consideriamo le straordinarie parole di Antonella Leardi: non ho mai sentito dirle, nemmeno privatamente, una parola di rancore e odio. Di fronte a un senso civico così alto una condanna a 16 anni è una pena inadeguata”.