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NAPOLI – I carabinieri di Napoli hanno notificato un provvedimento di sospensione dell’esercizio della responsabilità genitoriale, con collocazione in una casa famiglia fuori regione, nei confronti dei genitori di sei bambini, di età compresa tra 3 e 14 anni. Il provvedimento è stato disposto dal tribunale dei minori di Napoli. Tra i minori figurano il bambino e la bambina, che all’epoca dei fatti avevano 9 e 12 anni, trovati a confezionate droga nelle abitazioni della famiglia, nell’ambito dell’operazione dei militari dell’Arma nella zona del Pallonetto, a Napoli. Un’operazione che si è conclusa lo scorso gennaio con 45 arresti. 

Il provvedimento è stato adottato in quanto durante l’attività investigativa è emerso che i minori sono risultati inseriti, in un contesto familiare, territoriale e sociale, gravemente pregiudizievole al punto da compromettere la possibilità di un equilibrato sviluppo della personalità con conseguente rischio di devianza.“La decisione del Tribunale dei minorenni di allontanare dalle loro famiglie 6 bambini perché costretti a vivere in un ambiente criminale dimostra che la nostra richiesta di togliere i figli ai boss è percorribile”.Lo hanno detto il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, e Gianni Simioli de La radiazza che, da anni, chiedono che “i bambini che vivono in ambienti familiari degradati e intrisi di violenza siano allontanati dalle loro famiglie”.“Ora chiediamo che la decisione del Tribunale dei minorenni di Napoli non resti isolata e che altre scelte del genere siano fatte in futuro” hanno aggiunto sottolineando che “provvedimenti del genere servono a tutelare, in primis, il diritto dei bambini a vivere in un ambiente in cui poter crescere serenamente e lontani dalla criminalità”.“Se si riuscissero a sottrarre 10.000 bambini alle famiglie camorristiche o para camorristiche di Napoli e  provincia daremmo un colpo frontale alla criminalità” hanno aggiunto sottolineando che “misure di questo tipo devono essere adottate anche in altri casi, a cominciare dai componenti delle baby gang che, in molti casi, sono giustificati dai genitori che, anzi, sono spesso orientati a giustificare sempre i comportamenti delinquenziali dei figli anche perché hanno in mente per loro un futuro da criminali e non bisogna sottovalutare questo fenomeno molto preoccupante”.

(ANSA)

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