NAPOLI – Cure di riabilitazione mai autorizzate ma pagate dall’Asl Napoli 3 Sud a tre centri privati. È in corso l’inchiesta della Corte dei conti: sequestri e richieste di risarcimento per 6,3 milioni di euro.Coinvolti quattro tra dirigenti ed ex dirigenti dell’Asl, più due amministratori dei centri “Diagnostico Plinio srl”
con sedi a Portici e a Ercolano e del centro “Terapia fisica Silvia”.L’ipotesi investigativa ruota intorno ad “adeguamenti tariffari” ottenuti dal 2013 dai centri convenzionati per cure riabilitative erogate fino al 2010. Le cure, però, non rientravano nelle convenzioni che quei centri avevano con l’Asl. In alcuni casi, anche doppi pagamenti di fatture.E’ di 2,7 milioni il valore del sequestro emesso ai danni di Salvatore Brancaccio, ex direttore del distretto sanitario 34 dell’Asl, e di Pasquale Esposito, rappresentante legale del centro Plinio.L’ipotesi investigativa ruota intorno ad “adeguamenti tariffari” ottenuti dal 2013 dai centri convenzionati per cure riabilitative erogate fino al 2010: cure che però non rientravano nelle convenzioni che quei centri avevano con l’Asl. In alcuni casi sono emersi anche doppi pagamenti di fatture.Ora l’inchiesta è destinata ad allargarsi. Nel mirino della magistratura contabile anche i rapporti di altre Asl campane con i centri convenzionati.
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