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NAPOLI – Presentato, nella sede del Banco di Napoli, il nuovo numero monografico della rivista internazionale “Rassegna Economica”, pubblicata da Srm, dedicata al tema: “Credito e Giustizia: relazione ed impatto sulle dinamiche economiche”.

Hanno introdotto i lavori il presidente del Banco di Napoli, Maurizio Barracco, il presidente di Srm, Paolo Scudieri, Salvio Capasso, responsabile Economia delle Imprese Srm e coordinatore editoriale della rivista.Si è discusso del rapporto tra funzionalità della sfera giudiziale ed efficienza del sistema economico finanziario, nonché gli effetti degli atti criminosi di matrice finanziaria sull’economia. In questo numero della rivista sono stati analizzati i fenomeni e le relazioni in atto tra giustizia, mondo del credito e sistema economico, allo scopo di evidenziare i nodi da sciogliere ed i terreni sui quali agire per frenare le logiche distorsive del mercato e incentivare le dinamiche di sviluppo dei territori.Dal dibattito è emerso che se il peso dell’economia sommersa e illegale in Italia scendesse al livello medio dei Paesi dell’area euro, sarebbe possibile recuperare il 3,4% del Pil nazionale, un valore di circa 50 miliardi di euro. In Italia sono necessari più di tre anni, ovvero circa 1.200 giorni, per ottenere una sentenza definitiva in una causa civile, più di 7 anni se la causa si riferisce ad una procedura fallimentare (in Europa la media è circa la metà). Tale inefficienza costa alle imprese italiane 1 miliardo di euro l’anno; una riduzione del 10% della lunghezza dei processi aggiungerebbe quasi 1 punto di Pil.Una gestione inefficace della giustizia civile incide in modo negativo anche sul credito. Si stima che il volume dei flussi creditizi (in rapporto al Pil) diminuisca dell 1,5% ogni 10 processi aggiuntivi su 1000 abitanti. Sulla base di un confronto fatto dall’Ocse il costo del credito è inoltre di 0,70 punti base più alto nei paesi dove la Giustizia è più lenta rispetto a quelli dove la Giustizia è più efficiente.L’efficacia della Giustizia dipende anche dalla collaborazione delle banche nella prevenzione e repressione dei reati economici, riciclaggio e auto-riciclaggio. Gli ultimi dati disponibili indicano che la Uif (Unità di Informazione Finanziaria) ha ricevuto nell’ultimo anno oltre 71mila segnalazioni di operazioni sospette, con un incremento dell’11% rispetto all’anno precedente. L’82,3% di queste segnalazioni provengono dalle banche; ciò conferma che il sistema creditizio è in prima fila nella collaborazione con magistratura e forze dell’ordine.

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