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NAPOLI – Nei giorni di chiusura della scuola per le feste natalizia, dal Liceo Cacciappoli di Napoli i ladri hanno portato via 34 termosifoni. Tra lavagne luminose e pc e cavi elettrici, la lista di furti del liceo di via don Bosco però è lunga, tale da provocare al rientro dalle feste lo spostamento delle lezioni nel vicino istituto Galiani. Al loro fianco, nel corteo di protesta che hanno organizzato questa mattina, anche i docenti e la dirigente Roberta Tagliaferro .Solidarietà agli studenti del Caccioppoli è arrivata anche da altre scuole superiori della città: a partecipare anche i ragazzi del Liceo Cuoco di via Foria, che hanno sfilato anche per chiedere sicurezza dopo l’episodio di violenza che ha visto vittima il loro compagno Arturo, il 17enne vivo per miracolo dopo essere stato accoltellato alla gola da una baby gang.

“Il Caccioppoli va difeso, come vanno difese tutte le scuole, ma, in questo caso, serve un’attenzione maggiore perché è la scuola frequentata da Arturo vittima della violenza di una baby gang contro cui, nei giorni successivi, studenti e docenti del liceo scientifico napoletano si sono schierati apertamente”.

Lo ha detto il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, componente della Commissione cultura, che ha portato la sua solidarietà agli studenti del Caccioppoli che sono scesi in piazza per chiedere maggiore attenzione per la loro scuola finita nel mirino dei vandali che hanno reso impossibile il regolare svolgimento delle lezioni.

“E’ necessario che si faccia di tutto per capire se l’ultimo raid sia in qualche modo legato alla vicenda di Arturo e che non sia una sorta di ritorsione per la grande manifestazione di piazza a favore di Arturo” ha aggiunto Borrelli per il quale “al di là del caso specifico, contro i continui forti e le vandalizzazioni, bisogna prendere seriamente in considerazione l’ipotesi di riportare i custodi nelle scuole perché i costi per riparare i danni creati sono, spesso, di gran lunga superiori a quelli che servirebbero per pagare lo stipendio di un custode”. 

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