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NAPOLI –  Il camper della Polizia di Stato per il progetto “Blue Box”, campagna di sensibilizzazione contro il disagio giovanile, è stato presente presente al Liceo Scientifico – Linguistico Statale “Vincenzo Cuoco”.

I poliziotti delle Relazioni Esterne della Questura di Napoli e del Compartimento Polizia Postale hanno tenuto un primo incontro con gli studenti del Liceo Scientifico – Linguistico Statale “Vincenzo Cuoco”, dove hanno illustrato agli studenti i rischi derivanti da un uso non consapevole del web.

Lo sviluppo rapido della tecnologia, la sua progressiva portabilità a buon mercato, l’impulso ad essere sempre più “connected” e social ha condotto la società civile a confrontarsi con temi e problematiche di grande complessità: il cyberbullismo e l’adescamento on line sono solo alcuni esempi dei livelli di criticità che possono assumere le interazioni tra i giovani ed internet.

Dopo avere illustrato i rischi consessi all’utilizzo delle tecnologie è stata illustrata la nuova campagna di informazione e sensibilizzazione della Polizia di Stato. I recenti suicidi e fenomeni di autolesionismo causati da atti di bullismo e giochi di ruolo, nonché le situazioni di disagio familiare hanno reso necessario infatti avviare una campagna ministeriale di informazione e sensibilizzazione rivolta ai giovani, denominata progetto “blue box”.

A tal fine il camper della Polizia di Stato,  ha stazionato in Via Foria angolo Via Annibale De Gasparis. A bordo sarà presente una equipe multidisciplinare, composta da personale delle sezioni specializzate della Squadra Mobile, dell’Ufficio Minori, dell’Ufficio Prevenzione Generale Soccorso Pubblico, dai Compartimenti della Polizia Postale e delle Comunicazioni nonché da personale medico dell’Ufficio Sanitario Provinciale.

All’interno del camper saranno collocate delle cassette di colore blue, le “blue box”, che serviranno a raccogliere eventuali segnalazioni, anche anonime, da parte degli studenti, degli insegnanti o dei familiari.

L’obiettivo del progetto “blue box” è quello di stabilire un contatto con le potenziali vittime, per fornire strumenti idonei a comprendere la pericolosità di sfide estreme e giochi di ruolo come la “Blue Whale”, che, facendo leva sul disagio dei giovani  possono generare preoccupanti fenomeni di emulazione.

Altro obiettivo è quello di sensibilizzare familiari ed insegnanti a riconoscere eventuali di malessere generale che possono degenerare talvolta in fenomeni di autolesionismo o nel suicidio e, infine quello di fornire informazioni utili per un corretto utilizzo del web.

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