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NOLA- «Sono passati 15 giorni dalla sospensione dei tre medici a seguito dei fatti di Nola, quei tre colleghi stanno pagando le inadempienze dei manager e della politica. Ora basta, o si stabilisce che sono dei carnefici, o altrimenti siano reintegrati e si chieda scusa all’intera categoria». 

E’ una posizione chiara e netta quella dell’Intersindacale della Dirigenza Medica, Sanitaria, Veterinaria e Amministrativa, che rappresenta al suo interno la volontà di Anaao Assomed – Aaroi Emac – Cimo – Cgil Fp Medici – Cisl Medici – Uil Fpl Medici – Cgil Fp Spta – Fvm – Fassid – Fedir – Fesmed- Anpo Ascoti Fials Medici – Aupi – Sinafo – Sidirss e Ugl Medici.I medici sospesi sono eroi (come dice il Ministro della Salute) o carnefici e, quindi, causa unica di quanto accaduto? La verità è che quei medici hanno fatto il proprio dovere sino in fondo, ma lo hanno fatto nelle condizioni disastrose che la politica ha costruito. «Se sono colpevoli – dicono i leader dell’intersindacale – siano puniti, altrimenti vengano reintegrati. Forse però non è un caso che in tutta Italia e anche in Campania si vada avanti con i Pronto Soccorso in regime di collasso continuo e con le Rianimazioni sovraffollate. Alle tre concause: influenza, freddo e allarme meningite, si è aggiunta una rete dell’emergenza sull’orlo del collasso per carenza endemica di risorse umane e strumentali. I colleghi – continua l’Intersindacale – ogni giorno ci mettono la faccia e rischiano l’incolumità fisica e psichica per rispondere alla domanda di salute dei cittadini e per non rimandare indietro nessuno.

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