NAPOLI (di Maria Errichiello)– In Italia, le statistiche sui maltrattamenti sui minori, non accennano a diminuire. Nelle ultime ore l’ennesimo caso di cronaca. A Benevento, una bambina, sarebbe stata prima violentata e poi uccisa da un 21enne rumeno e poi gettata nuda in una piscina. Secondo gli inquirenti,

e stando all’esito dell’esame autoptico eseguito nel pomeriggio per accertare le cause del decesso, la ragazzina sarebbe stata vittima di uno stupratore, che avrebbe abusato di lei fino a ucciderla. Accertamenti sono in corso sugli indumenti della giovane vittima che, diversamente da quanto riferito in precedenza, non erano stati riposti in maniera ordinata ai bordi della piscina. Nelle ultime ore gli investigatori hanno ascoltato anche altri bambini di San Salvatore Telesino (Benevento) per ricostruire quanto accaduto nel pomeriggio di domenica. “Se mia figlia è stata stuprata e uccisa chiedo una giustizia rapida”.Lo dice Mario Ungureanu, il papà di Maria, la bambina trovata morta in una piscina a San Salvatore Telesino (Benevento).”Credo nella giustizia italiana: se volessi farmi giustizia da solo finirei in galera lasciando sola mia moglie” aggiunge ricordando Maria e il suo sorriso che – dice – quando “tornavo a casa la sera mi riempiva di gioia e mi faceva passare ogni dolore”.Mario conosceva Daniel da due anni; ha frequentato la casa di Maria, spesso si fermava a mangiare. L’ha incontrato anche la scorsa notte, nella caserma dei Carabinieri dove il giovane è stato interrogato fino all’alba.Intanto, a Napoli, è stato presentato il rapporto del garante per l’Infanzia sui maltrattamenti e le violenze perpetrate ai danni di minori. Violenze sempre più spesso avvenute tra le mura domestiche. Tale studio è stato svolto dalla collaborazione tra Terre des Hommes e CISMAI ovvero Coordinamento Italiano Servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso all’Infanzia. Questo progetto nasce anche dall’urgenza di denunciare il fatto che l’Italia, al momento, non può contare su un sistema informativo di raccolta dati. Per quest’indagine infatti le uniche fonti in materia sono state: il Ministero degli Interni e alcune ricerche passate. Il progetto, avviato nel 2012, è partito stilando un questionario da sottoporre a molti Comuni, grandi e piccoli, e alle rispettive sedi dei Servizi Sociali.Il fenomeno del maltrattamento sui minori preso in questione è stato così classificato nelle schede inviate ai Comuni: trascuratezza materiale e/o affettiva, maltrattamento fisico, violenza assistita, maltrattamento psicologico, abuso sessuale, patologia delle cure (discuria – ipercura – incuria).I dati emersi, una volta terminata la raccolta, dalla collaborazione di 31 comuni italiani sui 49 contattati, sono allarmanti: 1 minore su 6 è assistito dai servizi sociali dei Comuni italiani e 1 minore su 100 fra la popolazione minorile risulta vittima di maltrattamenti. La violenza domestica, riveste dunque un ruolo di primo piano tra le cause che comportano l’intervento dei Servizi Sociali.Dai risultati dell’indagine, spiccano altri due elementi, il primo è che sono le bambine le vittime preferita dagli “orchi”, il secondo che i casi di violenza avvengono maggiormente nel Mezzogiorno d’Italia. Basti pensare che solo a Napoli e in provincia negli ultimi due mesi i casi di cronaca che parlano di giovanissime vittime sono aumentati. Da Fortuna a Chicco passando per la bambina di Benevento.

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