NAPOLI – Quattro giovanissimi feriti da colpi di arma da fuoco: è il bilancio di una sparatoria avvenuta la scorsa notte in via Carlo Poerio, nel quartiere Chiaia, tra i crocevia più affollati della movida napoletana. Sull’episodio indaga la polizia: a quanto pare gli spari sarebbero avvenuti in seguito a una lite tra due comitive.
Coinvolto un gruppo di ragazzi tra i 14 e i 19 anni, alcuni dei quali provenienti dall’hinterland partenopeo e già noti alle forze dell’ordine. Il ferito più grave è un sedicenne, colpito al torace, ricoverato con prognosi riservata. Ferita al petto anche una ragazza di 19 anni, che dovrà essere operata per estrarle un proiettile dal seno. Nel bilancio dei feriti anche un ragazzo che ha riportato la frattura del setto nasale, probabilmente in seguito a una caduta.
“Non è giusto criminalizzare la movida per colpa dei delinquenti che sfogano la loro violenza nelle ore e nei luoghi destinati al divertimento perché sono persone che si comporterebbero così anche in altri posti e in altri momenti della giornata”.
Lo hanno detto i Verdi, con il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli e il consigliere comunale Marco Gaudini, per i quali “l’aggressione nella villa comunale di Napoli ai danni di una sedicenne è solo un esempio che conferma il clima di violenza che s’è creato, soprattutto tra i giovanissimi e, purtroppo, la questione continua a essere sottovalutata dalla Prefettura alla quale rinnoviamo l’appello per convocare subito una riunione monotematica del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica che metta al primo posto la questione delle baby gang da contrastare in modo serio e strutturale”.
“Quel che è successo sabato conferma che ormai le baby gang composte prevalentemente da figli di pregiudicati sono ormai una sorta di scuola per i futuri camorristi e, tra le “lezioni”, ci sono anche le faide tra i diversi clan e i regolamenti di conti si fanno nelle strade della movida anche per riaffermare la loro forza” ha aggiunto Borrelli per il quale “tra le iniziative da programmare per garantire maggiore sicurezza in città e rispondere all’affondo delle baby gang che va ad aggiungersi alla violenza dei clan e della microdelinquenza, si potrebbe pensare anche di rilanciare il protocollo d’intesa “Mille occhi sulla città” che prevede la collaborazione degli istituti di vigilanza nella gestione dell’ordine pubblico”.
“Il protocollo d’intesa, promosso da Anci e Ministero degli interni, è stato firmato anche a Napoli, ma va rilanciato, ampliando magari il numero degli istituti di vigilanza partecipanti” ha continuato Borrelli per il quale “si potrebbe pensare anche a qualche forma incentivante finanziata dai gestori dei locali che devono essere i primi a volere maggior sicurezza per poter lavorare in piena tranquillità”.
“La parte sana della città, come dimostra il flash mob promosso dai tanti giovani sotto la Prefettura è pronta a fare la sua parte, ma c’è tanto da fare e serve la collaborazione di tutti” ha concluso Borrelli ricordando “la manifestazione tenutasi nei pressi della Prefettura per chiedere maggiore attenzione per la lotta alle baby gang e per la movida sicura”.
“Non è possibile che dobbiamo uscire la sera con la paura di essere accoltellati o sparati da orde di baby gang che operano indisturbate e impunite” hanno detto Gabriele Capobianco e Maddalena Orlanducci dei Giovani Verdi che hanno partecipato alla manifestazione, sottolineando che “proprio mentre era in corso il flash mob sotto la Prefettura, nella vicinissima piazza Trieste e Trento si è assistito alla scorribanda di decine di minorenni che, in sella ai loro scooter, in tre e senza casco imperversavano per l’intera area sotto gli sguardi attoniti di cittadini e turisti”.
«La sparatoria in via Bisignano è stato un evento ampiamente annunciato. Da tempo diciamo che ci scapperà il morto e, forse, solo allora gli incompetenti di Palazzo San Giacomo si renderanno conto dei guai enormi che stanno combinando». Così il presidente della Municipalità I, Francesco de Giovanni.
«Hanno redatto un’ordinanza che abbiamo definito ridicola in ogni punto e che tutela soltanto i gestori dei baretti che continueranno a fare il loro porco comodo. Abbiamo ricevuto i filmati fatti dai residenti alle 3.45 e via Bisignano sembrava una strada del film Gomorra, con scooter che sfrecciavano a tutta velocità, folla di ragazzi urlanti, rumore di bottiglie che rotolavano sul selciato. I locali devono chiudere all’una il venerdì e sabato, e a mezzanotte durante gli altri giorni. La gente deve poter riposare. E le sanzioni devono colpire le licenze – prosegue de Giovanni – Non ne possiamo più di ripetere sempre le stesse cose. Ma i fatti dimostrano che avevamo ed abbiamo ragione. Solo così le orde di malintenzionati staranno alla larga dal nostro quartiere».
«Ci rivolgiamo al sindaco – aggiungono de Giovanni e l’assessore Chiosi – affinché intervenga stesso oggi, modificando la ridicola ordinanza, per evitare di piangere vittime. De Magistris continua a non tenere in considerazione le istanze del territorio. Se un presidente di Municipalità chiede un certo tipo di ordinanza lo fa perché conosce bene il territorio che amministra. Il sindaco probabilmente asseconda logiche diverse e non comprensibili. A Palazzo San Giacomo devono capire che i baretti non sono discoteche all’aperto. Le discoteche esistono e non danno fastidio a nessuno proprio perché sono discoteche (che peraltro hanno specifici controlli interni). Cosi il sindaco oltre a rendere invivibile tutte la zona movida penalizza pure i locali virtuosi che funzionano bene come ristoranti e pub della zona. e invece oggi ci ritroviamo due minorenni feriti».