NAPOLI– Parte oggi l’indagine interna disposta dall’Asl Napoli 1 all’Ospedale del Mare di Napoli per il decesso di Maurizio B, un odontoiatra napoletano di 50 anni, la cui famiglia ha presentato un esposto lamentando ritardi nelle cure. “L’indagine – spiega all’ANSA Mario Forlenza, direttore generale dell’Asl Napoli – è stata disposta perché c’è una denuncia.Dalle relazioni che mi sono state fornite già nel tardo pomeriggio di ieri, infatti, non ci sarebbero gli elementi per avviare un’indagine”.
Forlenza, infatti, ieri ha ricevuto le relazioni del direttore dell’unità medicina Ernesto Grasso e del direttore del reparto di rianimazione Pio Zanetti. “Dalle relazioni – spiega Forlenza – si evince che le cure sono state fornite secondo linee guida previste”. Forlenza porterà le relazioni in Procura, per metterle a disposizioni della magistratura e spiega che “Il ritardo nell’effettuazione della tac al paziente non emerge dalle relazioni che dal mio punto di vista sono puntuali”.
“Stamane mi sono recato all’ospedale del mare per avere maggiori notizie in merito alla morte del paziente colpito da infarto mentre era sottoposto alla tac e ho verificato, personalmente, che sono stati già avviati tutti i controlli per accertare quanto è successo e se quella morte poteva essere evitata con una commissione interna voluta dal direttore generale dell’Asl Napoli 1, Mario Forlenza, che si è subito insediata per svolgere tutte le indagini del caso ed era in piena attività quando sono giunto nel presidio ospedaliero”.
Lo ha detto il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, componente della Commissione sanità, esprimendo “piena e totale vicinanza alla famiglia del cinquantenne morto nell’ospedale del mare”.
“Per rispetto verso il dolore di quella famiglia, credo che sia giusto fare tutti gli accertamenti del caso” ha aggiunto Borrelli per il quale “un sistema sanitario efficiente deve essere anche in grado di verificare, in tempi rapidi, se e quali negligenze o mancanze ci siano state nella gestione degli interventi su un paziente”. (ANSA)