SANT’ANASTASIA – Non ha voluto indossare il burqa, e per questo il marito l’ha presa a calci e pugni, accusandola di volersi comportare ”alla occidentale”, e l’ha rinchiusa, poi, in bagno per impedirle di chiamare i soccorsi. E’ accaduto a Sant’Anastasia (Napoli) dove i carabinieri hanno arrestato un marocchino di 51 anni, per sequestro di persona, minaccia aggravata e maltrattamenti in famiglia. Secondo quanto ricostruito dai militari, l’uomo aveva picchiato a calci e pugni la moglie, connazionale marocchina di 28 anni, procurandole lesioni al volto poi giudicate guaribili in 15 giorni, perché le voleva imporre l’uso di abiti lunghi e del burka.
La 28enne è riuscita a scappare, ed una volta in strada si è accasciata al suolo: alcuni vicini hanno notato la donna ed allertato i carabinieri, ai quali la giovane ha raccontato che il marito l’aveva più volte picchiata rimproverandola di comportarsi “troppo all’occidentale”. I militari hanno arrestato il 51enne e portato nel carcere di Poggioreale.”Troviamo che questo episodio di violenza inaudita – dichiarano il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli e Gianni Simioli della radiazza – sia ascrivibile a quelli che purtroppo ogni giorno vengono commessi contro le donne da uomini di ogni etnia, nazionalità ed età compresi i campani purtroppo. Troviamo quindi inaccettabili i commenti razzisti che stiamo leggendo contro la nazionalità di questo marocchino che è chiaramente solo un violento e disadattato. Quando alcuni campani hanno realizzato addirittura stupri di gruppo anche verso minorenni nel salernitano o a Pimonte nel napoletano dei cittadini hanno addirittura giustificato l’azione e anche alcuni parroci hanno subito difeso queste azioni indegne giustificandole con il disagio sociale. Per noi invece tutti gli autori di violenza verso le donne di qualsiasi età sono da condannare senza giustificazioni e senza vergognose derive razziste che tendono a perdonare i colpevoli se originari delle nostre terre e a essere implacabili verso chi ha origini straniere o appartenenze religiose diverse dalle nostre. (ANSA)