NAPOLI – Per poter lavorare sono dovuti emigrare in altre regioni e per questo motivo chiedono che vengano rimossi gli infermieri e i medici dell’ospedale Loreto mare, finiti al centro dell’inchiesta della procura di Napoli per truffa allo stato.
Ce l’hanno con i “furbetti del cartellino “gli operatori sanitari che hanno protestato questa mattina davanti al nosocomio di via Marina e ne chiedono l’allontanamento.Intanto, l’associazione che opera per la tutela dei consumatori, Codacons, si è costituita parte lesa presentando un esposto alla procura al fine di verificare se nei giorni in cui medici ed infermieri si sono assentati in modo ingiustificato dal posto di lavoro, si siano verificati decessi anomali o casi di malasanità in qualche modo riconducibili all’assenza di personale e, in tal caso – come spiega il presidente nazionale, Giuseppe Ursini – procedere nei confronti dei furbetti del cartellino per i reati di concorso in lesioni gravi, in omicidio e per abbandono di incapace.Accesso alle strutture sanitarie della Campania previa verifica dell’impronta digitale, come già avviene all’ospedale Ruggi d’Aragona di Salerno. E’ una delle tre indicazioni date dal governatore della Campania Vincenzo De Luca alla luce dello scandalo dei furbetti del cartellino all’ospedale Loreto Mare di Napoli. “Ho dato disposizione ai direttori generali – ha detto oggi in Regione – di verificare la possibilità di estendere il controllo digitale della firma. Con l’impronta digitale non è possibile fare imbrogli”. Seconda indicazione data da De Luca ai direttori generali di Asl e ospedali è “verificare la possibilità, ma credo che avremo bisogno di un’autorizzazione nazionale, di un protocollo d’intesa con i carabinieri del Nas per farci accompagnare nel lavoro di controllo sulle presenze effettive. Terzo: di avere, al di la’ degli incarichi formali, anche la responsabilizzazione personale di più funzionari nel controllo delle presenze nell’intero arco della giornata. Puo’ anche accadere che firmi e poi ti allontani – ha spiegato De Luca – e invece bisogna garantire la presenza durante tutto l’orario di lavoro”. “Se quasi cento dipendenti non lavoravano quando dovevano c’è stato sicuramente qualche problema nei controlli e quindi ci saremmo aspettati un passo indietro anche dai vertici del Loreto mare che, invece, continuano a restare ben saldi al loro posto”.A chiedere le dimissioni del direttore sanitario e del direttore amministrativo del Loreto mare è il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, componente della Commissione sanità che ha sostenuto la protesta dei movimenti e delle associazioni degli infermieri e delle altre professioni sanitarie che chiedono “licenziamenti immediati per chi non vuole lavorare e assunzioni immediate di nuovo personale, attraverso lo scorrimento delle tante graduatorie ancora aperte”.“Questa vicenda del Loreto mare non può finire nel dimenticatoio senza punizioni esemplari che non devono colpire solo gli indagati e gli arrestati, perché è chiaro che ci sono anche altre complicità che vanno individuate e punite” ha aggiunto Borrelli per il quale “è necessario avviare controlli straordinari in tutti gli ospedali e prevedere misure di rilevazione delle presenze più efficaci, a cominciare da quelli che prevedono anche le impronte digitali o dall’installazione dei tornelli agli ingressi”. “All’Arena ieri pomeriggio si è affrontato il caso del Loreto Mare come in tante altre trasmissioni. Stranamente – accusano i Verdi campani e la radiazza – il conduttore Massimo Giletti secondo anche quanto hanno raccontato alcuni ospiti in studio non ha voluto parlare del caso emblematico di Tommaso Ricozzi. Medico accusato di essere un truffatore. Il motivo sarebbe dovuto alla lunga amicizia che lega i due testimoniata anche da diverse foto di dominio pubblico. Noi riteniamo che Giletti debba chiarire la sua posizione e se è vero che è amico di Ricozzi debba chiedere scusa. Deontologicamente non sarebbe stato un comportamento corretto sia per la Rai che da parte dell’ordine dei Giornalisti”.