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NAPOLI – I tassisti sono di nuovo in sciopero, dalle 8 alle 22. Anche l’ultimo tentativo per trovare un accordo, con il tavolo voluto martedì dal ministro Graziano Delrio, non è servito a sbloccare la vertenza. In realtà alcune sigle, come Uritaxi e gli aderenti a Legacoop, hanno ribadito che non parteciperanno.

A Napoli circa 600 sono partiti da Porta Capuana diretti alla sede della Prefettura in Piazza Plebiscito. Alla testa una ventina di auto seguite dai manifestanti a piedi.La proposta presentata dal ministero dei trasporti, con una regolamentazione su ncc e auto bianche, non è bastata dunque a scongiurare il nuovo stop. Le associazioni si sono prese dieci giorni per presentare le osservazioni sulla bozza e si sono divise sullo sciopero. Cgil, Cisl e Uil – e altre quattro sigle – hanno aderito, come annunciato. Le altre invece hanno detto di voler “seguire la strada del dialogo e vedere dove ci porta”.Stando al testo, nei comuni in cui è istituito il servizio taxi in assenza di prenotazione non sarà consentita agli Ncc “la sosta su strada”: dovranno rimanere in autorimessa, come da sempre chiedono i tassisti. I cinque articoli non sono però ritenuti sufficienti dai conducenti delle auto bianche, sulle barricate da quando il decreto Milleproroghe ha rinviato ancora una volta l’approvazione delle norme cosiddette “anti Uber“. “Le organizzazioni sindacali del settore taxi, pur valutando positivamente lo sforzo dei ministeri, non ritengono sufficiente, al momento, il risultato raggiunto”, hanno fatto sapere Ugl, Uil, Usb, Unica Cgil, Cisl Fit, Fast Confsal e Federtaxi Cisal al termine dell’incontro al ministero dei Trasporti con il viceministro Riccardo Nencini. Che ha detto che in ogni caso il testo è ancora “aperto a modifiche”.La bozza messa a punto dal dicastero guidato da Delrio e da quello dello Sviluppo, atteso dal 2010, “affronta le competenze regionali e comunali in materia, le diverse disposizioni per i due servizi di taxi e noleggio con conducente, e prime regolazioni per l’utilizzo degli strumenti tecnologici”, si legge nella nota finale. Per quanto riguarda la riforma complessiva del settore, si attende l’approvazione del ddl Concorrenza in cui è inserita la delega.“Boom di richieste di prenotazioni per Digitaxi, l’applicazione nata a Napoli come risposta a Uber, ma tutti i tassisti che si sono associati, garantendo trasparenza e rispetto delle regole nel loro lavoro, hanno aderito allo sciopero e quindi non è stato possibile venire incontro alle esigenze di chi era alla ricerca di un taxi”.A raccontarlo il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, sottolineando che “i creatori e gestori dell’app sono stati anche costretti ad annullare alcune prenotazioni fatte da turisti che, dall’aeroporto, dovevano raggiungere il centro della città e questo, purtroppo, non è un buon biglietto da visita per la città che dovrebbe comunque garantire alcune corse di trasporto pubblico su auto private, anche quando c’è uno sciopero, seppur legittimo; anche perché, in assenza di corse garantite, il mercato è diventato dominio assoluto degli abusivi che hanno fatto il bello e il cattivo tempo, imponendo anche prezzi altissimi in condizioni di sicurezza a dir poco precarie”.“Pur nelle difficoltà, s’è avuta la prova che DigiTaxi è ormai entrata nell’uso quotidiano di chi sceglie il taxi per muoversi” ha aggiunto Borrelli insieme a Michele Palmieri, uno degli ideatori, ricordando che “l’applicazione, oltre a permettere la prenotazione del taxi, immediata e programmata, fornisce indicazioni per l’identificazione dei tassisti, la verifica delle tariffe applicate e addirittura dei percorsi migliori che possono essere controllati strada facendo, oltre a dare la possibilità di lasciare un commento e un feedback sulla qualità del servizio ricevuto”.

 

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