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Da Caivano gli attacchi social del clan della 167 ai pentiti

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CAIVANO – Una volta i clan utilizzano la musica neomelodica per lanciare messaggi ed attacchi allo Stato, soprattutto contro i collaboratori di giustizia. Celebre è la canzone “Femmena d’onore” che in un verso recita “’o pentito è nu guappo ‘e cartone.”. Oggi lo fanno attraverso i social network. Non è da meno il clan della 167 di Arzano che, attraverso Tik Tok, ha lanciato duri attacchi ed offese a due collaboratori di giustizia: Mariano Alberto Vasapollo, ex killer del clan, e Pasquale Cristiano, ex boss della 167 di Arzano. A rappresentare la voce del clan è, in questo caso, Salvatore Ciccarelli di Caivano, fratello del ras Giovanni Ciccarelli e padre di Ciro Ciccarelli.

“Ogni giorno sempre più utenti ci segnalano la presenza sui social network, in particolare su Tik Tok, di video inneggianti alla criminalità, alla camorra e di attacco alle Istituzioni. E’ una deriva senza precedenti che va fermata” – afferma il deputato dell’allena Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli- “I clan utilizzano i social come cassa di risonanza per propagandare il loro credo criminale, per autoesaltarsi e attirare, quindi, nuove leve, per incitare paura agli avversari e alla popolazione e per attaccare lo Stato per toglierli credibilità. È un’arma che gli va tolta di mano. Solo l’introduzione di una legge contro i reati di apologia di camorra e mafia può rappresentare una valida contromossa delle Istituzioni.”

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