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Napoli

Esplosione a Via Foria, il Sindaco Manfredi: “Perché c’era del gas nel deposito?”

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Le indagini si intensificano a Napoli dopo la devastante esplosione avvenuta ieri, giovedì 26 giugno, all’incrocio tra via Foria e via Peppino De Filippo. La deflagrazione, verificatasi intorno alle 19:00, ha causato la morte del 57enne Giovanni Scala e il ferimento di altre quattro persone, tra cui una maestra di matematica delle elementari che abitava al primo piano, attualmente ricoverata in gravi condizioni all’Ospedale del Mare.

La Procura della Repubblica di Napoli ha immediatamente aperto un’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Federica D’Amodio e dall’aggiunto Antonio Ricci (sesta sezione), delegata alla Polizia di Stato. La salma della vittima è stata posta sotto sequestro per ulteriori accertamenti.

Nelle prossime ore non si escludono provvedimenti di sgombero provvisorio per lo stabile, in particolare i civici 72 di via Peppino De Filippo e 184 di via Foria. Questo sarà necessario per consentire ai tecnici di effettuare le dovute verifiche strutturali e valutare la stabilità degli edifici. Le disposizioni potrebbero riguardare circa 12 famiglie, per un totale di una trentina di persone (8 in un palazzo, 4 in un altro). Sul posto sono presenti anche gli assistenti sociali comunali per fornire supporto ai cittadini coinvolti.

I riflettori dell’inchiesta sono puntati sulle licenze edilizie, in particolare quelle relative al deposito coinvolto nello scoppio, luogo in cui si trovava la vittima. Il deposito appartiene al ristorante “Da Corrado”, situato sul lato opposto del marciapiedi di via Foria, di fronte all’albergo Real Orto Botanico. Gli inquirenti stanno cercando di accertare l’origine della fuga di gas, causa presunta dell’esplosione. Il ristorante “Da Corrado” ha specificato che all’interno del deposito non erano presenti bombole, ma solo la distribuzione del gas cittadino. L’altro ristorante vicino, “A’ Figlia d’o marenaro”, ha subito danni ma è considerato parte lesa e non coinvolto direttamente nella causa dell’esplosione.

Gli investigatori hanno già eseguito una prima acquisizione documentale riguardante le licenze edilizie e la documentazione relativa alla stabilità e a eventuali recenti lavori di ristrutturazione. Sono stati ascoltati i primi testimoni, mentre la Procura attende le informative dettagliate da parte della Polizia di Stato e dei Vigili del Fuoco per formalizzare il fascicolo e i relativi reati. La fase investigativa-tecnica, iniziata subito dopo lo scoppio e curata dai Vigili del Fuoco, prosegue con l’obiettivo di individuare le cause esatte della deflagrazione che ha interessato due abitazioni di via Peppino De Filippo, molto probabilmente determinata da una fuga di gas.

Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha commentato la tragedia, esprimendo profonda vicinanza alla famiglia della vittima e a quelle dei feriti. Manfredi ha sottolineato la necessità di fare piena luce sull’accaduto: “L’esplosione è stata sicuramente un evento tragico e voglio esprimere vicinanza alla famiglia della vittima e a quelle dei feriti. Va chiarito lo scenario, va chiarito come sia stato possibile che ci sia stata questa esplosione di gas così importante, da far quasi crollare un edificio, in un locale che nominalmente era un deposito. Bisogna ben capire cosa si faceva in quel locale, se venivano rispettate le normative di sicurezza e se, quindi, tutti hanno rispettato le regole. Se quello era un deposito perché c’era il gas?”. Le sue parole evidenziano i dubbi e la necessità di trasparenza sulle attività svolte all’interno del locale.

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