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Napoli

Fiola su attività commerciali del Largo Maradona: “La norma per risolvere il problema c’è”

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Il presidente della Camera di Commercio di Napoli, Ciro Fiola, ha incontrato Antonio Esposito (detto “Bostik”), che è il titolare de “La Bodega de D10s”, il bar di Largo Maradona. Bostik gestisce da anni l’ex area parcheggio e discarica e ieri ha chiuso il cancello per protesta dopo aver ricevuto un verbale di contravvenzione per il chiosco ambulante che, al contrario, non viene spostato per motivi di sicurezza e per la contemporanea presenza di migliaia di persone quotidianamente.

“Chi ha trasformato questo angolo di città in un attrattore turistico mondiale deve essere sostenuto – ha spiegato Fiola -. Mi è stato chiesto di poter essere messi nella condizione di lavorare secondo i regolamenti, seguendo il solco della legalità, modificando il profilo della concessione. Sono stato sollecitato ad impegnarmi per creare le condizioni affinché ciò avvenisse. Mi sono attivato personalmente con gli uffici SUAP del Comune di Napoli ed abbiamo già analizzato la pratica, identificando le procedure per consentire il regolare svolgimento delle attività commerciali secondo legge. Voglio ricordare che il Largo Maradona è il secondo sito turistico più visitato d’Italia dopo il Colosseo (solo nel 2023 ha attratto 6 milioni di visitatori). Questa installazione ha letteralmente trasformato in maniera positiva l’economia di un’area popolare, contribuendo al rilancio e alla riqualificazione di un pezzo di città”.

LUIGI DE MAGISTRIS COMMENTA LA CHIUSURA DEL LARGO MARADONA SUL SUO PROFILO PERSONALE:

“I quartieri spagnoli, come divenni Sindaco, furono uno dei primi simboli della enorme rinascita di Napoli, grazie alla nostra azione e ai napoletani che come noi volevano il riscatto della città.

E Maradona è corpo, cuore e anima della città, come dimostrammo valorizzando i quartieri insieme al territorio (di cui il murales ne è simbolo indiscusso) e dando a Diego cittadinanza onoraria e intestandogli lo stadio San Paolo dopo la sua fine terrena.
Napoli oggi non ha una guida al timone e si sta smarrendo quella unione di popolo alla base della rivoluzione napoletana.

Per Napoli ci vuole amore, sacrificio e coraggio, Napoli non si usa, si ama”.

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