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Fuorigrotta, presidio fisso notturno? Mai entrato in vigore.

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NAPOLI (Di Anna Calì) – “Prumesse, prumesse mancate”, così cantava Franco Ricciardi, e mai come oggi quelle parole sembrano descrivere perfettamente la situazione di Fuorigrotta, ormai ostaggio del caos notturno.

Doveva essere la risposta concreta al caos notturno che da mesi assedia il quartiere. Doveva riportare un minimo di ordine tra motorini sfreccianti, schiamazzi, e gruppi di giovani che fino all’alba trasformano le strade del quartiere in una bolgia. Doveva, appunto.
Perché, a oggi, dei tanto annunciati presìdi notturni fissi, promessi più volte dall’amministrazione comunale e discussi nei vertici a Palazzo San Giacomo, non c’è traccia.

Secondo quanto riportato da Daniele Polge, del comitato “Fuorigrotta in movimento”, il presidio sarebbe entrato in funzione solo per una notte. Poi, più nulla. Le strade di Fuorigrotta sono tornate a essere terreno di nessuno.

Eppure, in riunione era tutto così chiaro e perfetto: presenza costante delle forze dell’ordine, controlli mirati e lotta al degrado. Tutto rimasto sulla carta.

Daniele Polge dichiara: “A distanza di due settimane dall’incontro avvenuto a Palazzo San Giacomo, nulla è cambiato. Il fenomeno anche se leggermente minore, persiste in egual maniera dalle 23.30 fino alle 02.00/03.00 di notte. Noi non riusciamo a capire se questo fenomeno non si riesce a fermare o non si vuole fermare in quell’area? Noi, comitato stiamo valutando la seconda ipotesi, anche perché abbiamo presentato diverse ipotesi per arginare il problema e, nulla è stato preso in considerazione. Al momento abbiamo ascoltato solo parole e promesse, mai mantenute. Abbiamo ricevuto anche una PEC dal capo del gabinetto della Prefettura dove ci scrivevano che loro avrebbero adottato misure urgenti, ma al momento nulla. Siamo esasperati e non ci arrenderemo mai. Perché non pensano anche a chiudere l’area? Così diamo un segnale forte”. 

La domanda ora è inevitabile: perché le istituzioni promettono interventi che poi non mantengono? Perché si continua a chiudere un occhio su un fenomeno che, oltre al disagio, mette a rischio la sicurezza di tutti?

Viene da chiedersi se si stia aspettando che accada qualcosa di grave, magari una tragedia, prima di agire davvero.

Fuorigrotta non chiede miracoli, ma solo il rispetto degli impegni presi. L’impressione, invece, è che le riunioni e i comunicati servano più a calmare momentaneamente la rabbia dei residenti che a risolvere il problema.

Nel frattempo, le notti del quartiere continuano identiche: un via vai incessante di motorini, clacson, urla e musica, sotto le finestre di chi, disperato, vorrebbe solo dormire.
E il presidio notturno? Rimane, per ora, solo un annuncio. Un’altra promessa all’ombra del Vesuvio che rischia di dissolversi come tante altre, lasciando dietro di sé soltanto il rumore del silenzio istituzionale.

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