I fucarazzi di S.Antuono danneggiano la chiesa di Sant’Eligio (VIDEO)

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    NAPOLI – C’è rabbia e smarrimento nella comunità di Piazza Mercato dopo i due incendi che la notte tra il 17 e il 18 gennaio hanno interessato l’abside e la facciata posteriore della chiesa gotica più antica di Napoli, la chiesa di S. Eligio datata 1270. Ad appiccarli baby gang per festeggiare, si fa per dire la ricorrenza di Sant’Antuono.

    Come si vede dalle immagini le fiamme che molto probabilmente sono state accese con liquido infiammabile si sono innalzate ad una altezza di oltre 3 metri annerendo fin quasi al tetto la chiesa e distruggendo parte di una vetrata antica.

    Oggi a distanza di 48 ore l’odore di fumo si percepisce ancora nella navata centrale. Sono al vaglio delle autorità alcuni filmati girati da alcuni cittadini dai balconi.

    I danni alla Chiesa di Sant’Eligio sono un dramma per l’intera città e per tutte le persone perbene sempre più sole e abbandonate al proprio destino così il parroco Don Donato Liguori.

    “C’è stata una sfida alle Istituzioni per strada e sui social da parte delle baby gang locali che si preparano con queste azioni al battesimo del fuoco per diventare i criminali di domani.” – spiega il Consigliere Borrelli – “È un percorso che dura mesi e che prevede il furto di legname ed alberi di Natale, scontri con le bande dei quartieri rivali e che culmina in una notte di incendi, disordini e follie.

    La maggioranza d questi ragazzini proviene da ambienti criminali o similari o comunque da realtà moto difficili dove, evidentemente, le loro menti sono state impregnati della cultura dell’illegalità per la quale lo Stato è il nemico da affrontare e sbeffeggiare.

    La realtà è sotto gli occhi di tutti eppure si continua a non intervenire, si continua a non comprendere la gravità del problema o, meglio, si preferisce guardare da un’altra parte.

    Reprimere questo fenomeno vuol dire, non soltanto, salvare la città da tale scempio ma è un modo per regalare a questi ragazzini strade differenti da quelle che i loro ambienti gli hanno obbligato a percorrere, significa levare alla criminalità potenziali nuove leve.”

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