Quello napoletano fu ribattezzato “lungomare liberato” dalla precedente amministrazione comunale.
Liberato dalle auto ma oggi come ieri resta sempre ostaggio del degrado e della monnezza.
Che Napoli sia da sempre una terra di contrasti è risaputo ma accadde che a volte uno dei due concetti all’antitesi risucchi completamente l’altro e così la bellezza del panorama, la poesia del mare, la vista del Vesuvio spariscono di fronte alle oscenità delle discariche a cielo aperto.
Un referente dell’associazione PlasticFree ha documentato uno scenario sconcertante e si è rivolto al deputato di alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli: “Sono un referente PlasticFree per un paese in provincia di Pisa, ma sono napoletano.
Dopo aver organizzato numerose iniziative nel paese dove vivo da oltre 20 anni, mi sentivo un po’ in colpa per non averlo mai fatto nella mia città natale. Quindi ieri prima di salutarla ho ripulito un po’ gli scogli a Mergellina.
Sicuramente una piccola goccia rispetto a tutto quello che ancora c’è, ma ora mi sento molto meglio.
Tra gli scogli, oltre ad una quantità infinita di bottiglie di plastica e vetro, c’era un copertone, uno sci, una stampella, un materassino, un manifesto in plastica di capodanno 2023, e residui di lanterne bengala e spumanti dalla notte di capodanno.
Appena possibile tornerò per ripulirla da cima a fondo.“
“Bisogna sempre ringraziare volontari ed attivisti per l’attività che svolgono sul lungomare.” – commenta Borrelli- “Certe questioni nel frattempo hanno superato il livello di emergenza.
Con un programma serio il nostro lungomare potrebbe essere una bomboniera come quello di altre città che, con tutto il rispetto, non hanno certo quello che la natura ha donato a noi.
Eppure sembra che questo dono non lo si gradisca visto come viene trattato da una parte consistente della popolazione.
Se il lungomare è regno di inciviltà, abusivismo, delinquenza e maleducazione è perché è stato consentito il proliferare di certi comportamenti. Ora va, più che liberato, ripulito”
