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Israele colpisce ambulanza: “Nascondeva cellula terroristica di Hamas” (VIDEO)

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GAZA – Le forze israeliane ammettono di aver colpito un’ambulanza nel nord della Striscia di Gaza, ma affermano che “era stata identificata come usata da una cellula terroristica di Hamas”.

Secondo un portavoce dell’esercito israeliano “diversi” combattenti di Hamas sono rimasti uccisi.

“Abbiamo informazioni che dimostrano il metodo di Hamas per trasferire terroristi e armi a bordo di ambulanze” aggiunge il portavoce che poi ribadisce che ai civili è stato ordinato di evacuare la zone. “Ribadiamo che questa area è una zona di guerra – afferma – i civili in questa area sono stati ripetutamente esortati ad evacuare a sud per la loro sicurezza”.

La Mezzaluna Rossa Palestinese ha denunciato che “prendere deliberatamente di mira un’equipe medica è una grave violazione della Convenzione di Ginevra”: la nota è la reazione di condanna agli attacchi israeliani contro un convoglio di ambulanze, una delle quali apparteneva proprio alla Mezzaluna Rossa palestinese. L’organizzazione umanitaria chiede alla comunità internazionale “di fare pressioni” su Israele “per garantire la protezione dei civili, dei centri sanitari e del personale medico che operano nella Striscia di Gaza”.

Una fonte dell’amministrazione statunitense ha riferito che Hamas ha cercato di far uscire di nascosto i suoi miliziani da Gaza in ambulanza attraverso il valico di Rafah, insieme ai cittadini stranieri. Hamas aveva fornito all’Egitto e agli Stati Uniti una lista di feriti gravi che voleva evacuare, insieme alle migliaia di cittadini stranieri che cercavano di andarsene; ma funzionari statunitensi ed egiziani hanno scoperto che un terzo dei nomi erano combattenti di Hamas, nessuno dei quali era tra i 76 palestinesi feriti che alla fine sono stati portati via dall’enclave.

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, si è detto “inorridito” dall’attacco delle forze israeliane contro una ambulanza a Gaza. Lo ha affermato in una nota, aggiungendo che il “conflitto deve finire”. “Le immagini dei corpi sparsi sulla strada fuori dall’ospedale sono strazianti” si legge nella dichiarazione.

L’aviazione israeliana ha colpito oggi con un missile l’abitazione di Ismail Haniyeh, il capo dell’ufficio politico di Hamas, nel campo profughi Shati, a nord di Gaza City. Lo riferiscono fonti locali. Haniyeh si è trasferito nel Qatar nel 2019. Al momento non è noto se l’attacco abbia provocato vittime.

Intanto proseguono i bombardamenti da parte di Israele.

Almeno 20 persone sono morte in una scuola nel nord di Gaza. Lo ha dichiarato il ministero della Sanità della Striscia, controllato da Hamas.

L’amministrazione Biden ha chiesto alle autorità israeliane di spiegare l’attacco al campo profughi di Jabaliya, situato nella parte settentrionale della Striscia di Gaza. Lo scrive il sito on-line di Politico. Gli Stati Uniti hanno chiesto all’alleato di “descrivere nel dettaglio il processo di pianificazione” che ha preceduto l’operazione; inoltre, l’amministrazione di Washington ha fatto notare a Israele che dovrebbe colpire in maniera “precisa” per evitare vittime tra la popolazione civile”. Gli Stati Uniti hanno chiesto una spiegazione riguardo all’attacco a Jabaliya”, ha riferito la fonte, aggiungendo che la richiesta statunitense si è concentrata sulla sollecitazione a Israele a “prendere misure più sostanziali
per evitare vittime tra i civili”.

L’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) ha avvertito che non può garantire la sicurezza delle centinaia di migliaia di palestinesi che si rifugiano nelle strutture delle Nazioni Unite a Gaza. Sono oltre 50 le strutture delle Nazioni Unite “colpite” nel corso del conflitto, ha reso noto Thomas White, direttore degli affari dell’Unrwa a Gaza, dalla sua base logistica di Rafah. Ma c’è ormai un milione e mezzo di persone che sono sfollate a Gaza e quasi 600mila sono ammassate proprio nei rifugi gestiti dall’agenzia delle Nazioni Unite; eppure, anche se i palestinesi si rifugiano sotto la bandiera delle Nazioni Unite in cerca di protezione ai sensi del diritto internazionale umanitario, “la realtà è che non possiamo fornire loro sicurezza sotto la bandiera delle Nazioni Unite”. White ha ricordato che 38 persone sono morte nei rifugi delle Nazioni Unite e che teme che “quel numero crescerà in modo significativo”. “Cerchiamo di essere molto chiari”, ha aggiunto, “non c’è nessun posto sicuro a Gaza in questo momento”. Tra l’altro, secondo l’agenzia, dall’inizio del conflitto sono morti almeno 72 addetti del personale Unrwa, il bilancio di vittime tra operatori umanitari in un conflitto che è il più pesante in un lasso così breve di tempo.

BOMBE SU PERSONE IN FUGA

Israele ha colpito una grossa colonna di persone che stavano raggiungendo il sud della di Gaza. Canali israeliani dicono che è stata colpita una cellula di terroristi ma dalle immagini si vedono chiaramente donne e bambini morti.

Secondo canali israeliani le persone morte sarebbero dei palestinesi uccisi da Hamas perché fuggivano senza il permesso dei terroristi, a supporto di questa teoria, sempre gli israeliani, fanno notare che non ci sono segni di un bombardamento ma le persone sarebbero state uccise da armi da fuoco leggere. (FONTE RAI NEWS)

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