NAPOLI – Camorra senza freni a Napoli spara fin dentro l’ospedale.

Questa notte alcuni ragazzi hanno portato all’ospedale “Pellegrini” un 22enne V. R. dell’Arenella con delle ferite d’arma da fuoco alle gambe.

Poco dopo è entrato nel piazzale dell’ospedale un ragazzo che indossava un casco e che ha sparato alcune volte verso il cortile, presumibilmente mirando al 22enne ma non colpendolo.

I Carabinieri della Compagnia Centro indagano sull’accaduto.

” Quello che è accaduto stanotte al vecchio Pellegrini è inaccettabile- afferma il sindaco de Magistris – è di una gravità inaudita e pone il tema assoluto della sicurezza, soprattutto notturna, dei presidi sanitari della nostra città.al vecchio Pellegrini è inaccettabile

I pazienti, il personale ospedaliero e i medici devono stare e lavorare in condizioni di assoluta serenità e tranquillità perché già operano in contesti particolarmente complicati.

Il tema della sicurezza dei presidi sanitari l’ho posto più volte in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica; ovviamente lo riproporrò con la determinazione e la tenacia che mi contraddistingue.

Ritorniamo anche al tema di cui si è parlato ieri: la città necessita, in particolare nelle ore notturne, di un presidio del territorio maggiore, e questo lo si può garantire esclusivamente con un rafforzamento delle risorse economiche, umane e materiali.”

“Ancora un gravissimo episodio all’interno di un ospedale.

Un gravissimo atto criminale che va condannato con fermezza. Ancora una volta vite messe in pericolo, quelle dei cittadini, ma anche dei medici e del personale sanitario.

Questo rende evidente che cosa significa il lavoro di risanamento della sanità campana e cosa vuol dire la riorganizzazione che stiamo realizzando anche nei confronti di banalizzazioni e aggressioni con toni offensivi subite nei mesi scorsi da migliaia di medici e sanitari impegnati ogni giorno, e che ogni giorno dimostrano sul campo il loro coraggio e la loro professionalità.

Proprio mentre la sanità campana mostra il meglio di sè e del proprio personale, come dimostrano gli ultimi e tanti altri casi di eccellenza, si rende evidente qual è il lavoro immane che si sta portando avanti”.

A raccontare la vicenda anche i componenti di ‘Nessuno tocchi Ippocrate’ che dalla loro pagina Facebook raccontano:

“Stanotte all ospedale dei Pellegrini di Napoli verso le ore 2,30 veniva portato in pronto soccorso una persona attinta da colpi d arma da fuoco agli arti inferiori ebbene dopo pochi attimi una persona con casco integrale scavalcando la sbarra dell entrata principale entrava nel pronto soccorso sparando sette colpi all’ impazzata sfiorando gli astanti e la guardia particolare giurata in servizio.”

Pare che alcuni “amici” della persona attinta siano stati feriti all’interno del Pellegrini dal sicario, ma hanno rifiutato le cure e sono scappati a casa.

Tale notizia dipinge le condizioni di estrema pericolosità nelle quali lavora il personale sanitario ed il personale di vigilanza.

Una volta si diceva:” non sparate sulla croce rossa”. Ma pare che certi individui non hanno rispetto nemmeno di chi li cura!”

“La sparatoria all’interno dell’ospedale Vecchio Pellegrini di Napoli, a poche ore di distanza dall’arrivo a Napoli del ministro all’Interno Matteo Salvini in occasione del Comitato per la Sicurezza pubblica, è un episodio inaccettabile che dimostra quanto la criminalità in città sia spietata e senza controllo.

Contro i clan serve un’azione forte dello Stato con azioni mirate sui territori, casa per casa, piazza di spaccio per piazza di spaccio, come ha più volte sottolineato il Procuratore nazionale Antimafia, Federico Cafiero De Raho. Passerelle elettorali e selfie non servono. Napoli attende risposte concrete per garantire la sicurezza ai propri cittadini”.

Lo ha dichiarato la vicepresidente della Commissione Affari sociali della Camera, Michela Rostan.

“Sul tema della sicurezza negli ospedali abbiamo presentato emendamenti e proposte di legge indirizzate al Ministro alla Sanità, Giulia Grillo – prosegue la Rostan – per chiedere la presenza di drappelli fissi delle forze dell’ordine, la dotazione di nuovi impianti di videosorveglianza e il riconoscimento delle qualifica di pubblico ufficiale al personale in servizio.

Alle nostre proposte la ministra ha risposto con indifferenza e superficialità, ignorando la situazione insostenibile nella quale medici e infermieri sono costretti a lavorare.

Mi chiedo cosa aspetti ancora questo governo per mettere in campo azioni decise di contrasto alla camorra e di tutela dei nostri ospedali, del personale che vi lavora e, soprattutto, dei ricoverati e delle loro famiglie”.

“Non accade neanche nelle zone di guerra che si arrivi a sparare negli ospedali. Qui siamo oltre. Oramai la camorra è fuori controllo. Solo il caso ha voluto che non si verificasse un nuovo caso Noemi.

Fermiamoci un attimo a ricostruire cosa è successo: stiamo parlando di una cosa folle.

Un ferito da un colpo d’arma da fuoco arriva al Pronto Soccorso, i sicari lo inseguono fino all’ospedale e tentano di finirlo lì, in mezzo a malati e infermieri, aprendo il fuoco ad altezza d’uomo.

Prima dicevano che Napoli è una città in guerra. Ma ora siamo oltre.

Queste cose non accadono neanche in guerra”.

Lo afferma il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli che si è recato subito nell’ospedale per manifestare solidarietà a malati e personale medico e ha incontrato il direttore dell’Asl Napoli 1.

“Oramai l’emergenza sicurezza è ad un punto di non ritorno. Si spara nelle strade, negli ospedali, fuori le scuole, in mezzo alla gente.

Il prossimo passo quale sarà? Venire a sparare fin dentro le nostre case? Ieri in città c’è stata la visita del ministro dell’Interno. Le solite promesse e rassicurazioni che ripete da mesi.

La risposta della camorra è arrivata dopo poche ore. Da tempo chiediamo l’istituzione di postazioni di polizia presso i pronto soccorso degli ospedali. Finora il questore non ci ha dato ascolto ma, stando a quello che succede, è una necessità non rinviabile.

Subito dopo i fatti di stanotte ho incontrato il commissario dell’Asl Napoli 1 Verdoliva , occorre un tavolo con questore e prefetto per trovare risposte efficaci sul piano della sicurezza perché le soluzioni in campo purtroppo non funzionano”.

“Abbiamo paura a lavorare negli ospedali – spiega Antonio Eliseo, rappresentante sindacale -. Qui succede di tutto e viviamo in un clima di sicurezza.

Le aggressioni a medici e infermieri sono all’ordine del giorno. Ora si è arrivato addirittura a sparare nel pronto soccorso.

Come si può lavorare in questo modo? E’ inaccettabile che il personale in servizio nei nosocomi arrivi a rischiare la vita per un proiettile”.

“Secondo una nostra analisi e alla luce del cruente episodio verificatosi stanotte al pronto soccorso dell ospedale Pellegrini di Napoli le guardie particolari giurate in servizio hanno bisogno di giubbotti antiproiettile e ciò vuol dire che la malavita cittadina è peggiorata sensibilmente e che quindi la sensazione dei cittadini rispetto alla sicurezza pubblica, che li fa sentire sempre più in pericolo, è vera.

Questo è quanto dichiarato dal leader storico della Associazione nazionale guardie particolari giurate già Medaglia d’ argento al valore civile

Consigliamo anche all’Amministrazione comunale di vedere meglio la situazione riferita alla sicurezza sociale in Città e di portare in Consiglio idee forti contro la stessa situazione sempre più pericolosa non solo per i nostri cari e operatori gpg.

Speriamo fermamente in una rapida rimessa in sicurezza della Città magari prima della prossima estate, così da presentare al turista una Città a misura di vacanza e non a misura di rischio conclude il noto sindacalista napoletano Giuseppe Alviti”

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