La Campania ricorda Ornella Pinto (VIDEO)

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    NAPOLI – Un mazzo di fiori, un paio di scarpe rosse, ma soprattutto ancora una volta l’invito a tutte le donne a denunciare o contattare le forze dell’ordine per attivare una protezione sociale nei loro confronti.

    E’ questo il messaggio mandato da molte associazioni napoletane alle donne vittime di violenza. Un fenomeno che soprattutto nel lockdown si è accentuato con numeri davvero che fanno riflettere.

    La morte di Ornella Pinto è solo l’ultimo vergognoso atto di una guerra sociale che danni si cerca di combattere soprattutto educando le nuove generazioni.

    Per ricordare la giovane mamma uccisa con 12 coltellate dal compagno oggi Bandiere a mezz’asta al Consiglio regionale della Campania. La decisione è stata assunta dal Presidente del Consiglio Regionale, Gennaro Oliviero, che ha accolto la richiesta della vice presidente Loredana Raia: “È la prima vittima di femminicidio del 2021”. Ornella è stata anche ricordata all’ospedale Cardarelli di Napoli dove i medici inutilmente per ore hanno tentato di salvarle la vita.

    Gli operatori sanitari, la Direzione, il Centro antiviolenza Dafne del Cardarelli e la senatrice Valeria Valente, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio, si sono dati appuntamento alle 12.30 alla panchina rossa dell’ospedale “per testimoniare la volontà di proseguire nella lotta contro la violenza sulle donne.

    Tulipani gialli e un lungo applauso per onorare la memoria della giovane Ornella Pinto, deceduta dopo la brutale aggressione subita dall’uomo che avrebbe dovuto amarla. Oggi alla panchina rossa del Cardarelli si sono ritrovati per un momento di commosso raccoglimento gli stessi operatori sanitari che hanno lottato sino alla fine per cercare di strappare alla morte la giovane mamma. Con loro, tra gli altri, la direzione strategica, la senatrice Valeria Valente (presidente della Commissione Femminicidio) e la responsabile del centro antiviolenza Dafne, Elvira Reale. «Oggi ricordiamo a noi stessi – ha detto il direttore generale Giuseppe Longo – che abbiamo una grande responsabilità nei confronti di tutte le donne. La violenza di genere è qualcosa di odioso, un dramma contro il quale dobbiamo continuare a spenderci con tutte le nostre energie. Sento forte il dovere di ringraziare tutte le nostre operatrici e i nostri operatori che da sempre mettono il cuore e l’anima, oltre alla loro professionalità, nell’affrontare situazioni così dure e delicate».
    Commosse e decise anche le parole della senatrice Valeria Valente: «Bisogna lavorare per fare in mondo che la violenza contro le donne non sia uno di quei temi sui quali continuare a piangere ogni volta che si consuma un delitto – ha detto -. Serve un deciso cambio di passo, la capacità di leggere la violenza per quella che è: un rapporto profondamente squilibrato tra uomini e donne. Dobbiamo essere capaci di non girare la testa dall’altro lato davanti a segnali che sono spesso molto evidenti, e questo vale per tutti. Bisogna credere alle donne – ha concluso al senatrice Valente – fare un’attenta valutazione del rischio, solo così possiamo intervenire in tempo per evitare il peggio».
    Nel rispetto del distanziamento e delle normative anti contagio, la manifestazione di stamane ha visto la presenza di medici, infermieri e operatori sociosanitari liberi dal servizio. Pochi minuti che sono però serviti a lanciare un messaggio forte: il Cardarelli non dimentica, il Cardarelli è e sarà sempre aperto alle richieste di aiuto delle donne. «Il nostro percorso rosa – hanno ricordato il direttore amministrativo Maria Maiorano e il direttore sanitario Giuseppe Russo – prende in carico ogni anno decine e decine di giovani donne che trovano così una via d’uscita dall’incubo. La violenza sulle donne è un tema verso il quale non intendiamo mollare di un centimetro, e anzi sono molto orgogliosa del lavoro che ogni giorno, ormai da anni, viene fatto da tutto il nostro personale nel prendersi cura di quante si affidano a noi. Così come sono fiera di poter dire che il nostro pronto soccorso, grazie al codice rosa, lavora con protocolli all’avanguardia studiati per proteggere le donne vittime di violenza. La morte di Ornella Pinto è qualcosa che ci ha colpito nel profondo, un monito in più che deve spingerci a fare sempre meglio. La nostra speranza è che un domani non debbano più esserci percorsi o codici rosa, che la parola femminicidio sparisca dal nostro vocabolario. Sino a quel momento, però, tutti noi saremo qui a combattere questa battaglia assieme alle donne che ci chiedono aiuto».

    Il Sindaco di Napoli Luigi de Magistris ha disposto che le bandiere delle sedi del Comune di Palazzo San Giacomo e di via Verdi siano poste a mezz’asta oggi e nel giorno dei funerali di Ornella Pinto, vittima di un brutale femminicidio.

    Tina Monti presidente dell’Associazione Megaride Felice e e componente Commissione Pari Opportunità Regione Campania ricorda Ornella e annuncia una panchina rossa in suo nome.

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