SANT’ANTIMO – Assolti perché il fatto non sussiste. E’ la sentenza choc pronunciata oggi dal tribunale di Aversa per il ferimento di Gaetano Barbuto Ferraiuolo.

Quella maledetta notte del 20 settembre 2020, a Sant’Antimo, la vita di Gaetano Barbuto Farraiuolo cambiò per sempre.

Una serata di divertimento con gli amici finì in tragedia.

Una banale lite scoppiata per una discussione sulla viabilità si trasformò in un’aggressione a mano armata e Gaetano fu sparato alle gambe che poi perse in seguito alle ferite riportate.

Tre ragazzi, all’epoca dei fatti, di di 28, 26 e 19 anni, di Sant’Antimo e Grumo Nevano, furono fermati ed accusati di tentato omicidio e detenzione e porto illegale di arma comune da sparo.

Oggi, con il processo tenutosi presso il tribunale di Aversa, a due anni e mezzo da quel tragico evento criminale, si è arrivati ad un verdetto sconcertante.

Assolti perché il fatto non sussiste.

E’ la sentenza choc pronunciata dal tribunale di Aversa per il ferimento di Gaetano.

A emettere la decisione il gip di Napoli Nord, Daniele Grunieri, davanti al quale si è svolto il rito abbreviato.

“Mi hanno amputato le gambe – ha dichiarato la giovane vittima ascoltando la sentenza – una seconda volta.

Alla fine nessuno pagherà per quello che ho subito. Non ci sono colpevoli. Sono sconvolto”.

“Ancora una volta i criminali l’hanno fatta franca.

Ma se nessuno paga per reati orrendi come quelli fatti a Gaetano – dichiara il deputato dell’alleanza Verdi la Sinistra Francesco Emilio Borrelli – per quale ragione dovremmo immaginare che la spirale criminale e violenta in cui vivamo debba fermarsi?

Oggi c’è una vittima in più senza giustizia che piange e diversi delinquenti che potranno festeggiare e brindare perchè non pagheranno per le loro colpe. “

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