NAPOLI – Tornano al castello delle cerimonie le telecamere della televisione, ma questa volta non per raccontare le gesta del boss Antonio Polese o dei matrimoni protagonisti del noto reality, bensì per portare all’attenzione dell’opinione pubblica della protesta dei 300 lavoratori che rischiano di perdere il posto dopo la chiusura della struttura. Confiscata per lottizzazione abusiva e affidata al comune, compreso il parco e l’eliporto. Insieme alle rispettive famiglie, camerieri, chef, sommelier e altri figure professionali interne e dell’indotto del Grand hotel la Sonrisa di Sant’Antonio abate, in provincia di Napoli, hanno sfilato in corteo fino alla sede del Municipio per chiedere un aiuto al sindaco.
Nella mattinata odierna, il Prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha incontrato, su richiesta, il Sindaco del Comune di S. Antonio Abate, Ilaria Abagnale. La predetta ha manifestato le proprie preoccupazioni in merito alla vicenda interessante l’immobile denominato “La Sonrisa”, una struttura ricettiva di grandi dimensioni, per la quale una sentenza della Corte di Cassazione – allo stato non ancora notificata all’ente locale – ha confermato la confisca definitiva, determinandone la trascrizione a favore del Comune.
Il Sindaco ha evidenziato soprattutto l’urgenza di fornire una risposta ai lavoratori impiegati nell’azienda, al fine della salvaguardia dei livelli occupazionali.
Il Prefetto, in attesa di conoscere il provvedimento giudiziario che interessa il cespite, ha manifestato la disponibilità a tenere, nei prossimi giorni, una riunione sull’argomento.
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