11.7 C
Napoli

Le mani dei Casalesi sulla discarica di Chiaiano, maxi-sequestro da 55 milioni di euro

-

NAPOLI – La Direzione Investigativa Antimafia ha eseguito un provvedimento di sequestro di beni, emesso dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere – Sezione Misure di Prevenzione, nei confronti di un imprenditore napoletano, operante nel settore dei rifiuti e della bonifica ambientale, ritenuto vicino al clan dei Casalesi. Il provvedimento di sequestro trae origine da una proposta di misura di prevenzione, patrimoniale e personale, avanzata congiuntamente dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli e dal Direttore della Dia. Il decreto di sequestro riguarda quattro società, di cui una di primaria importanza nel settore dei processi e tecnologie per la salvaguardia dell’ambiente, rispettivamente attive nel settore degli impianti di depurazione, nel settore immobiliare, nei servizi di elaborazione di consumi idrici e nella costruzione di opere pubbliche per il trasporto di fluidi, nonché di disponibilità finanziarie per un valore complessivamente stimato di circa 55 milioni di euro.

L’imprenditore è già stato rinviato a giudizio per aver favorito l’attribuzione illecita del subappalto per la realizzazione e la gestione della discarica di Chiaiano (Napoli) alle ditte riconducibili ad un imprenditore del clan dei Casalesi; per tali fatti gli è stata contestata la partecipazione ad un’associazione finalizzata a commettere i reati di frode in pubbliche forniture e truffa ai danni di enti pubblici, falsità in atti e certificazioni e violazione delle norme in materia ambientale (tra cui il traffico illecito di rifiuti), avendo, tra l’altro, conferito rifiuti pericolosi utilizzandoli per l’allestimento dell’invaso presso la discarica in fase di esecuzione, reati tutti aggravati dalla finalità di favorire il clan ”dei casalesi”, fazione Zagaria.

“Chiediamo che la giustizia faccia il proprio corso e che i beni sequestrati, se confermata l’accusa,  vengano utilizzati per ripagare la società danneggiata da questi malfattori. Chi commette frodi atte a danneggiare l’ambiente- l’incidenza che tali azioni hanno sul numero sempre crescente di patologie oncologiche è ormai un fatto assodato-deve pagare. Purtroppo certi personaggi che hanno denaro e potere – riescono spesso a scansare le sbarre del carcere o, comunque, conoscono la realtà della cella per periodi estremamente brevi. Per non parlare del caso dei fratelli Pellini riconosciuti riconosciuti colpevoli  nell’acerrano di disastro ambientale nella vicenda della Terra dei Fuochi con tanto di condanne che potrebbero riavere indietro i frutti delle loro azioni criminali a causa di presunti ritardi  nel sequestro di 222 milioni di euro da parte della procura di Napoli. Mentre loro aggirano la giustizia, la gente paga i loro reati. Da decenni camorra e alcuni imprenditori collusi guadagnano sulla pelle delle persone avvelenando il territorio e per smantellare questo sistema c’è molto da lavorare, molta da pulizia da fare. Va fatta, subito. Noi non daremo tregua agli eco-criminali. È ora che cominci il cambiamento vero.” –queste le parole di Francesco Emilio Borrelli, vicepresidente della commissione parlamentare sulle ecomafie.

Vuoi pubblicare i contenuti di NapoliVillage.com sul tuo sito web o vuoi promuovere la tua attività sul nostro sito? Contattaci all'indirizzo redazione@napolivillage.com

Altri articoli dell'autore

Subscribe
Notificami
0 Commenti
Oldest
Newest Most Voted
Inline Feedbacks
View all comments
- Sponsorizzato -
- Sponsorizzato -
0
Would love your thoughts, please comment.x