NAPOLI – Sette anni fa aveva già rischiato di scomparire per sfratto la storica sartoria cinematografica di Vincenzo Canzanella.
Nel 2014, venne sfrattato dallo storico laboratorio di Pizzofalcone e solo l’ospitalità di una congregazione di suore di piazza Mercato salvò l’atelier e i suoi 15mila abiti di scena al suo interno.
Attori di teatro e di cinema, Vincenzo Canzanella ne ha vestiti tanti: da Sofia Loren a Maria Callas ed Eduardo de Filippo con la sua compagnia.
Ora rischia di chiudere definitivamente l’artigiano 80enne: la pandemia che ha chiuso i teatri, fermato l’industria cinematografica e attività culturali ha fermato completamente l’attività dell’atelier.
Come se non bastasse, di recente il comune di Napoli ha rincarato la dose intimando lo sfratto.
Stessa sorte toccò nel 2019 alle suore, che nel 2014 offrirono ospitalità a Canzanella.
L’insensibile macchina burocratica dell’amministrazione comunale è andata avanti , come racconta il quotidiano on line Identità Insorgenti, ha prodotto anche il distacco della luce elettrica e così l’ottatandueenne Vincenzo Canzanella può andare solo di mattina nel suo laboratorio. L’appello del mondo della cultura al comune di Napoli, al fine di evitare lo sfratto e rischiare di mandare al macero l’enorme collezione di abiti, mettendo a disposizione una nuova sede che oltre a diventare una sorta di museo del teatro potrebbe diventare luogo di formazione per tanti aspiranti artigiani.