Monte di Pietà in vendita, la protesta dei CUB (VIDEO)

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    NAPOLI – Salvare la storia di Napoli, la tradizione, le opere d’arte conservate nel Monte di Pietà.

    La struttura situata in via San Biagio dei Librai nel cuore della Napoli antica, di proprietà di Intesa San Paolo, sta per essere venduta, per diventare con molta probabilità un hotel di lusso.

    Stamattina manifestazione di protesta dei CUB SALLCA che hanno picchettato l’ingresso dello stabile per ore facendo volantinaggio e sensibilizzando l’opinione pubblica sull’ennesimo scippo alla città.

    “La Regione deve attuare in tempi ragionevoli, per quanto di sua competenza, azioni necessarie, affinché il Monte della Pietà, che rappresenta un luogo emblematico della città di Napoli e un simbolo storico, visto che da lì nacquero la lotta all’usura e le azioni di carità al servizio dei poveri, rimanga un bene pubblico”. A chiederlo sono i consiglieri regionali del Pd, Bruna Fiola e Massimiliano Manfredi, primo e secondo firmatario della mozione presentata nei giorni scorsi e che sarà discussa al primo consiglio utile.

    “Bisogna tenere anche conto del fatto che per la trattativa di compravendita – spiegano Fiola e Manfredi – l’ufficiale incaricato a redigere l’atto di vendita deve comunicare per norma la notizia alla Soprintendenza archeologica, Belle Arti e Paesaggio, che a sua volta dovrà inviare comunicazione agli enti pubblici, al fine che essi possano, secondo quanto stabilito dalla legge, poter eventualmente esercitare entro 60 giorni la prelazione”.

    Fiola e Manfredi ricordano che “il complesso del Monte della Pietà rappresenta un patrimonio storico-artistico con opere realizzate da Bernini, Caracciolo, Santafede, Fanzago, con mobili e arredi di assoluto valore. Un capitolo fondamentale della storia sociale e civile della città – concludono – essendo stato prima un’istituzione operante nel sostegno di coloro che non erano in grado di provvedere neppure al minimo per la propria sussistenza. Dobbiamo fare in modo che resti un bene della città di Napoli e che sia destinato prioritariamente ad attività culturali e di alta formazione”.

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