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NAPOLI (di Anna Calì) – Un ragazzino finito in ospedale con la bocca spaccata da un tirapugni, la chiesa del Rione Sanità vittima di un incendio, ragazzini che usano violenza e sfidano le autorità, macchine distrutte per puro vandalismo.

Napoli nella morsa delle baby gang!

Nonostante i controlli, intensificati nelle ultime settimane da parte della Polizia Locale, dalla Polizia di Stato, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, troppi ancora i fatti di sangue e criminali che vedono protagonisti minorenni.

A cosa è servita l’ordinanza del sindaco Manfredi? A cosa è servito chiudere i locali in anticipo se ogni lunedì viene redatto un vero e proprio bollettino di guerra del weekend?

L’allarme arriva anche dai pronto soccorso degli ospedali cittadini, dove ogni notte arrivano almeno quattro o cinque ragazzi, tutti intorno ai 15 o 16 anni in condizione di coma etilico.

Il Primario del PO del CTO Mario Guarino dichiara: “Fino a qualche mese fa il fenomeno era completamente azzerato, da alcune settimane è invece in ripresa, siamo tornati allo scenario preCovid”.

Dopo i gravi fatti di cronaca del fine settimana il sindaco Manfredi ha dichiarato che: “E’ stato sicuramente un weekend di sperimentazione e ci sono state poche situazioni in cui non sono stati rispettati gli orari di chiusura. Bisogna avviare un percorso che aiuti a regolare meglio la notte, soprattutto nelle grandi città come: Napoli, Roma e Milano”.

Infatti, il fenomeno delle baby-gang riguarda diverse città non solo Napoli.

Tra sabato e domenica a Milano è stato un assedio.

Tre i fatti che sono accaduti ai danni di ragazzi.

Alla luce di tutto ciò siamo sicuri che il problema siano i locali aperti fino a tardi?

In che società stiamo vivendo? Il problema principale oltre ai pochi controlli viene soprattutto dalle famiglie. Famiglie che risultano assenti nella vita di questi giovani.

Bisogna parlare coi ragazzi, capire cos’è che li affligge e perché si trasformano in teppisti violenti e, cosa più importante bisogna punirli severamente.

Bisogna rieducare i ragazzi e creare un percorso di assistenza sociale.

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