NAPOLI – Medicato all’ospedale San Paolo, tre punti di sutura al petto e tanta paura. E’ la disavventura di Gianpaolo cittadino di Casalnuovo trasferitosi nelle Marche e rientrato per la partita che avrebbe potuto regalare al Napoli lo scudetto. Fuori allo stadio Maradona, lato curva B, un automobilista sui 35 anni a bordo di una Lancia Ypsilon di colore beige pretende di passare tra la marea umana festante intorno alle 13:30 di domenica. Forti accelerate, mano schiacciata sul clacson arrivando a sfiorare le gambe anche donne e bambini. Quando un gruppo di ragazzi fa presente all’automobilista i rischi che potrebbe creare, l’incivile scende dalla macchina alzando il freno a mano, e accoltella al petto Gianpaolo che si era fatto avanti per protegge un amico dalle minacce dell’aggressore. “E’ un giorno di festa, siamo qui per festeggiare” dice Gianpaolo all’energumeno sceso dall’auto ma si becca una coltellata. “Ho avuto paura di morire, in pochi minuti mi è passata tutta la vita davanti agli occhi. Ho pensato a mio figlio e alla mia famiglia e per mano di un folle violento avrei potuto non vederli più. Sono andato a Napoli per festeggiare e mi sono imbattuto in una esperienza terrificante” – ha raccontato Gianpaolo al deputato di Alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli.
“Vergogna, vergogna e ancora vergogna. Una giornata festa che ha rischiato di trasformarsi in tragedia. Piena solidarietà alla vittima che per fortuna si è salvata anche grazie al pronto intervento del personale medico. E’ sempre difficile in termini di sicurezza gestire numeri enormi di persone in movimento. In aggiunta a tutto il lavoro fatto dalle forze dell’ordine, è necessario prevedere maggiori controlli tra la folla assiepata per strada per la festa della prossima settimana, visto l’uso sconsiderato della violenza. E’ bene che agenti in borghese si mescolino, nei punti nevralgici, tra le decine di migliaia di persone per fronteggiare le pretese e l’arroganza dei violenti che non mancano mai e possono realmente rappresentare forti rischi per la sicurezza delle persone perbene”. Lo ha detto Francesco Emilio Borrelli, deputato di Europa Verdi – Sinistra a cui Gianpaolo ha raccontato la sua disavventura.
Le foto di decine di auto sfondate e vandalizzate parcheggiate in piazzale D’Annunzio antistante lo stadio Maradona durante la partita Napoli – Salernitana sono state inviate da residenti e cittadini amareggiati al deputato di Alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli. Parabrezza in frantumi, tergicristalli spezzati, tettucci sfondati e colmi di rifiuti.
“ Da infermiere, in 30 anni di servizio volontario allo stadio non mi era mai successo di assistere a una simile baldoria fuori controllo. Ragazzi ubriachi ed esaltati saltavano sulle auto parcheggiate anche sulla mia completamente distrutta. Non c’erano forze dell’ordine a cui chiedere di intervenire e da solo non me la sono sentita di affrontare decine di ragazzi completamente ubriachi nella migliore delle ipotesi”. E’ lo sfogo di una delle vittime dei vandali che ha inviato le foto del danno subito al deputato Borrelli.
“Non chiamiamo tifo tutto ciò, questa è delinquenza pura, è vandalismo. Cosa c’entra l’attaccamento alla propria squadra e ai colori della bandiera con il mettere a ferro e fuoco una città e procurare danni ingenti a persone e cose? Le menti malate e violente sono il vero pericolo in occasione di assembramenti e movimenti di massa in quanto esprimono tutto il loro potenziale delinquenziale. Sono questi i soggetti da tenere a bada. Occorrono controlli e presidi anche tra la gente non solo a presidio di varchi e strade, soprattutto nei prossimi appuntamenti al San Paolo e durante la probabile festa scudetto”, ha detto Borrelli.
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