NAPOLI – Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, promotore di una petizione online, indirizzata al ministro Franceschini, al presidente della regione Campania, De Luca e al sindaco di Napoli, De Magistris, per chiedere la riapertura del parco della Villa Floridiana, chiuso dal 23 dicembre dell’anno scorso, petizione che ha già superato le 300 sottoscrizioni, presente a l link: http://chng.it/FMtGPgnhXg , in occasione della decorrenza dei 150 giorni di chiusura, che cade proprio oggi, ritorna ancora una volta sull’emblematica vicenda, atteso il perdurare del silenzio sia del MIBACT, Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, sia della direzione regionale dei musei della Campania, competente per territorio. Agli enti competenti lo stesso Capodanno, in questo lasso di tempo, ha più volte richiesto di attivare tutti i provvedimenti del caso per effettuare i lavori urgenti di messa in sicurezza delle alberature, lavori di somma urgenza che però, allo stato, non risultano neppure ancora iniziati, visto che gli alberi caduti nel corso della tempesta del 22 dicembre dell’anno scorso, sono ancora a terra nonostante il lungo tempo trascorso. Il tutto all fine di consentire la riapertura almeno parziale del parco in tempi rapidi, essendo inaccettabile che, con l’arrivo della bella stagione, tanti bambini, giovani, mamme, anziani, famiglie vengano privati dell’unico polmone di verde pubblico a disposizione del quartiere Vomero.

“Da osservare altresì – sottolinea Capodanno – che, oltre al parco, resta allo stato chiuso anche il museo nazionale della ceramica Duca di Martina, a differenza di altri luoghi, come, rimanendo al Vomero, Castel Sant’Elmo che ha riaperto al pubblico già dal 18 maggio scorso. Al momento non si sa neppure quando riaprirà ma, dalle informazioni attinte telefonicamente, pare non prima del mese di giugno prossimo, con conseguenti ripercussioni sia d’immagine che, principalmente, di natura economica, per il perdurare della sospensione di tutte le attività previste all’interno del museo, in uno ai mancati introiti per i biglietti d’ingresso che costituiscono una perdita per le casse dello Stato, nel mentre ovviamente permangono tutte le spese per il funzionamento del museo stesso, a partire da quelle per gli stipendi del personale. Elementi che, a mio avviso, potrebbero far scattare verifiche e indagini anche da parte degli organi di controllo “.

“All’indomani della chiusura del parco – ricorda Capodanno – inoltrai una nota al Ministero per i Beni Culturali e ambientali, con la quale chiedevo “di far conoscere il cronoprogramma dei tempi necessari sia per la potatura e la messa in sicurezza delle alberature ricadenti nel tratto tra l’ingresso di via Cimarosa e il museo, sia per i lavori di manutenzione e messa in sicurezza del resto del parco. Il tutto auspicando un’accelerazione delle procedure al fine di rendere pienamente agibile e fruibile la villa Floridiana” “.

“La risposta che mi pervenne al riguardo dalla segreteria degli uffici di diretta collaborazione del ministro Franceschini, fu del tutto insoddisfacente – sottolinea Capodanno -. Con tale nota infatti ci si limitava a girare la mia richiesta al Polo museale della Campania, per un eventuale seguito di competenza, senza dare alcun riscontro alle domande poste. In altre parole il Ministero demandava l’intera questione al Polo museale, che già peraltro non aveva risposto neppure a una precedente analoga istanza “.

“Una situazione di una gravità inaudita – puntualizza Capodanno – tenendo conto del fatto che, per i soli lavori di potatura e di messa in sicurezza dei pochi alberi superstiti nel tratto che va dall’ingresso da via Cimarosa fino al Museo, quindi escludendo gli altri lavori di manutenzione straordinaria, per tornare dunque alla situazione che si registrava prima dell’ultima chiusura, avvenuta dopo il temporale del 22 dicembre dell’anno scorso, lasciando molte aree ancora interdette al pubblico, in una nota trasmessa anteriormente all’emergenza determinata dal Covid-19, si affermava che il loro completamento sarebbe avvenuto entro l’estate. Adesso, visto che i lavori in questione, non sembra che siano mai iniziati abbiamo fondati timori circa la possibilità che quest’impegno spossa essere mantenuto e che per la fine di giugno, vale a dire tra un mese, si possa riaprire almeno parzialmente il parco “.

“Quanto poi ai tempi per la manutenzione e messa in sicurezza delle restanti aree – aggiunge Capodanno -, lavori che dovrebbero essere effettuati con i due milioni di euro annunciati fin da marzo 2019, dunque oltre un anno fa, nella nota di risposta ci si limitava ad affermare che “è in itinere il provvedimento di assegnazione dei fondi necessari”, il che faceva desumere che neppure i fondi fossero già disponibili. La qual cosa comporterebbe poi, tra gara d’appalto, consegna dei lavori e loro completamento, tempi notevolmente lunghi “.

Capodanno per sollecitare la riapertura del parco di recente ha anche inoltrato un’apposita istanza al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, chiedendo il suo intervento sia presso il Ministero dei Beni ambientali e culturali e per il turismo che presso la direzione regionale dei musei della Campania.

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