santobono

NAPOLI – Durante la trasmissione Ore 14 su Rai 2 sono state rese note le telefonate al 118 del compagno della donna che ha partorito il bambino a Portici e che si trova in condizioni gravi al Santobono. Da queste telefonate si evincono una serie di falsità raccontate agli operatori e di situazioni che poi si sono rivelate parzialmente o totalmente infondate.

Le registrazioni delle telefonate al 118 da parte dell’uomo della coppia che ha provocato le gravi ustioni al neonato di 10 giorni ricoverato al Santobono.

Durante la trasmissione Ore 14 su Rai 2 sono state rese note le telefonate al 118 del compagno della donna che ha partorito il bambino a Portici e che si trova in condizioni gravi al Santobono. Da queste telefonate si evincono una serie di falsità raccontate agli operatori e di situazioni che poi si sono rivelate parzialmente o totalmente infondate. "Da approfondire la vicenda secondo la quale – dichiara il consigliere regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli – quando gli operatori del 118 si sono recati a casa della donna non l'hanno potuta ricoverare perchè la stessa avrebbe opposto due motivi diversi il primo per paura del corona virus e il secondo per motivi religiosi. Inoltre il padre del bambino si sarebbe addirittura spacciato per medico. Ho chiesto di capire il perchè davanti a una situazione così delicata e pericolosa non si sia proceduto al ricovero coatto del neonato, come mai non sia stato allertato immediatamente il Tribunale dei Minori ed i servizi sociali. Come sia stato possibile permettere a questa coppia di sbandati che ha cambiato innumerevoli volte residenza negli ultimi anni e ha avuto la sottrazione di diversi figli di poter portare avanti una gravidanza in questo modo. Bisogna accertare bene la filiera delle responsabilità perchè quello che è successo è inaccettabile. Intanto le condizioni del neonato secondo quello che ci ha riferito il direttore dell’azienda ospedaliera ‘Santobono-Pausillipon’ sta attraversando una delicata fase post-operatoria. Si intravede qualche segnale positivo tuttavia le condizioni rimangono critiche e la prognosi riservata. Stamane inoltre poichè il neonato non è stato riconosciuto all'anagrafe il Sindaco di Portici, il comune dove è nato il bambino, ha chiesto al tribunale che possa essere chiamato Ciro che è il nome del santo patrono del comune vesuviano".

Posted by Francesco Emilio Borrelli on Monday, March 22, 2021

“Da approfondire la vicenda secondo la quale – dichiara il consigliere regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli – quando gli operatori del 118 si sono recati a casa della donna non l’hanno potuta ricoverare perchè la stessa avrebbe opposto due motivi diversi il primo per paura del corona virus e il secondo per motivi religiosi.

Inoltre il padre del bambino si sarebbe addirittura spacciato per medico. Ho chiesto di capire il perchè davanti a una situazione così delicata e pericolosa non si sia proceduto al ricovero coatto del neonato, come mai non sia stato allertato immediatamente il Tribunale dei Minori ed i servizi sociali.

Come sia stato possibile permettere a questa coppia di sbandati che ha cambiato innumerevoli volte residenza negli ultimi anni e ha avuto la sottrazione di diversi figli di poter portare avanti una gravidanza in questo modo. Bisogna accertare bene la filiera delle responsabilità perchè quello che è successo è inaccettabile.

Intanto le condizioni del neonato secondo quello che ci ha riferito il direttore dell’azienda ospedaliera ‘Santobono-Pausillipon’ sta attraversando una delicata fase post-operatoria.

Si intravede qualche segnale positivo tuttavia le condizioni rimangono critiche e la prognosi riservata. Stamane inoltre poichè il neonato non è stato riconosciuto all’anagrafe il Sindaco di Portici, il comune dove è nato il bambino, ha chiesto al tribunale che possa essere chiamato Ciro che è il nome del santo patrono del comune vesuviano”.

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