NAPOLI – La magistratura inquirente di Napoli ha di nuovo la sua guida. Si è insediato questa mattina durante una cerimonia che si è svolta nella sala Arengario del Tribunale il neo Procuratore della Repubblica, Nicola Gratteri.
Da Catanzaro, dove ha firmato inchieste roboanti sulle connivenze tra politica, ndrangheta e massoneria deviata, arriva alla procura di Napoli per sedersi su una poltrona rimasta vuota per più di un anno, da quando Giovanni Melillo è andato a ricoprire il ruolo di procuratore nazionale Antimafia. Il tempo di ricevere l’onore dei colleghi, che nel pomeriggio Gratteri ha convocato una riunione per stabilire le giuste sinergie con gli altri pm della procura più grande d’Europa.
Rendere più efficiente la Giustizia e soprattutto convincere i napoletani a denunciare, la prima sfida del nuovo procuratore.
GRATTERI, CLAAI: «GRANDE FIDUCIA NEL NUOVO PROCURATORE CONTRO RISCHIO INFILTRAZIONI DEI CLAN NELLE IMPRESE»
«Auguriamo buon lavoro al nuovo procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, fiduciosi che proseguirà la lotta alle mafie anche nella nostra città, dove purtroppo il rischio infiltrazioni camorristiche nel mondo delle imprese è da sempre una minaccia per la loro stessa sopravvivenza». Lo dice in una nota la Claai, l’associazione per l’artigianato e la piccola e media impresa della Campania, in merito all’insediamento odierno del capo della Procura partenopea. «Confidiamo nel fatto che Gratteri porti avanti anche qui l’egregio lavoro svolto in Calabria – prosegue la nota – auspicando di incontrarlo e di confrontarci con lui sui temi che riguardano l’attività di imprenditori e artigiani che la Claai rappresenta».
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