Una nuova brutale aggressione ha colpito il deputato di Alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli, da anni in prima linea contro illegalità, violenza e sopraffazione.
Domenica tardo pomeriggio, a Santa Lucia di Serino (AV), dove era intervenuto per il convegno “Diritti animali e territorio: un dialogo aperto per il futuro”, organizzato dopo l’orrendo episodio del gatto ucciso con l’acido, Borrelli è stato aggredito da alcuni individui che avevano parcheggiato selvaggiamente sui marciapiedi, sulle strisce pedonali rialzate e persino sugli stalli riservati ai disabili per andare a consumare in un bar.
Un agente della scorta dopo che l’aveva fatto anche il sindaco del paese, nel tentativo di ripristinare un minimo di ordine e civiltà, ha chiesto ai presenti di spostare i veicoli. La reazione è stata furiosa: alcuni hanno riconosciuto Borrelli e lo hanno immediatamente aggredito, colpendolo e facendogli cadere il cellulare, per poi trascinarlo con la forza in un porticato e colpirlo ripetutamente.
Un’aggressione codarda realizzata davanti a una sede istituzionale e in presenza di cittadini, carabinieri e giornalisti. Le immagini riprese dal giornalista Enzo Costanza, testimone oculare, mostrano la violenza gratuita e l’arroganza di chi si sente impunito e superiore alla legge.
Borrelli ha sporto denuncia ai Carabinieri e ha riportato traumi alla schiena, al braccio sinistro e alla mano destra.
“Siamo di fronte a una società allo sbando, dove l’illegalità non è solo tollerata, ma spesso rivendicata con violenza. Questi individui non solo avevano parcheggiato in modo arrogante e sugli spazi riservati ai disabili, ma si sono anche rifiutati di spostarsi e hanno reagito con brutale aggressività, come se far valere le proprie ragioni a colpi di pugni fosse un diritto e chi chiede il rispetto elementare delle regole un provocatore. In questo Paese chi rispetta le regole viene isolato, mentre chi le infrange si sente protetto da un clima di omertà e indifferenza. Io non mi fermerò. Nonostante le botte, le minacce, le campagne d’odio quotidiane, continuerò a denunciare e combattere ogni forma di prepotenza. La legalità non può essere solo una parola: deve diventare una pratica quotidiana, e non possiamo più tollerare che chi prova a farla rispettare venga aggredito. È tempo di dire basta all’arroganza e alla violenza come linguaggio sociale.”
Numerose sono le attestazioni di solidarietà giunte da esponenti del mondo politico, istituzionale e civile. Ma non basta. Servono interventi concreti, tutela reale per chi si espone in prima persona e un cambio di rotta culturale profondo.
Solidarietà è arrivata da numerose personalità del mondo politico e associativo, che hanno condannato l’aggressione e ribadito l’urgenza di contrastare ogni forma di violenza e intimidazione.



















