Ancora una volta i muri di Forcella diventano altari di una cultura criminale che non vuole morire. Dopo le ripetute scritte dedicate a Luigi Caiafa, il 17enne morto durante un tentativo di rapina, ora un nuovo murales inneggia a Ugo Russo, il 15enne ucciso mentre tentava di sottrarre un orologio a un carabiniere fuori servizio.
Più e più volte sono comparse le scritte inneggianti a Caiafa, ed ogni volta il deputato di alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli, su segnalazioni dei cittadini, ne ha richiesto la cancellazione.
Russo e Caiafa, oltre che all’amaro e fatal destino , avevano in comune anche l’educazione e la vita criminale. Stessi ambienti, stesse frequentazioni, stessi metodi. Erano “colleghi”. Non è un caso quindi che l’omaggio ad Ugo sia apparso nello stesso punto dove più volte sono stati realizzati quelli a Luigi Caiafa, in Vico Sedil Capuano, a pochi passi dall’abitazione del 17enne, quello stesso basso dove il padre Ciro, noto pregiudicato, è stato ucciso in un agguato di camorra.
“Abbiamo denunciato nuovamente questa vergognosa apologia e richiesto la rimozione immediata della scritta” – ha dichiarato il deputato dell’Alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli –“ Non permetteremo mai che questi simboli diventino modelli per i più giovani. In quel vicolo si continua a glorificare la criminalità, trasformando i carnefici in vittime, i delinquenti in martiri. Una narrazione tossica che alimenta odio, disillusione e morte.”
“La celebrazione della malavita “- ha proseguito il parlamentare- “è un oltraggio alla memoria delle vere vittime e una ferita aperta nella coscienza civile di Napoli. Forcella e i Quartieri non devono essere santuari della criminalità, ma territori da riconsegnare alla legalità, alla cultura, alla speranza. Combatteremo fino in fondo questo meccanismo autodistruttivo. È tempo di celebrare chi salva, non chi devasta.”



















