NAPOLI – Prosegue l’opera di contrasto allo spaccio di droga nelle carceri campane e napoletane. Stamane alle prime luci dell’alba, i Carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Napoli, in collaborazione con il Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria, hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misura cautelare personale emessa dal GIP del Tribunale di Napoli su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia – nei confronti di oltre 20 soggetti, ritenuti gravemente indiziati, a vario titolo, di associazione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti e corruzione per commettere atti contrari ai doveri d’ufficio. Tra gli indagati anche agenti della Polizia penitenziaria.
L’indagine ha permesso di documentare l’esistenza di una piazza di spaccio gestita da detenuti all’interno del carcere di Secondigliano. Già da tempo il carcere nell’area nord di Napoli è stato messo sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti. Pochi giorni fa sono stati trovati nel reparto del carcere denominato «S3» che ospita elementi di spicco della criminalità organizzata, trenta cellulari, tra cui molti smartphone, sequestrati dalla polizia penitenziaria durante di una specifica operazione finalizzata a contrastare l’introduzione di telefoni e droga negli istituti penitenziari. A denunciarlo l’Ossap che chiede al Ministro della giustizia maggior controllo per evitare le le carceri diventino succursali dei cartelli criminali.
Sempre nel carcere di Secondigliano e sempre qualche settimana fa ennesima retata della Polizia Penitenziaria dopo il rinvenimento di alcuni droni che trasportavano in carcrere cellulari e droga. In quel caso a denunciare l’accaduto furono i vertici del Sappe, il sindacato di Polizia. In quell’occasione furino 300 i detenuti sempre nel braccio S3 a essere controllati e oltre 30 i cellulari sequestrati.
Piazza di spaccio nel carcere di Secondigliano con la complicità degli agenti (VIDEO)
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