CAPUA – I carabinieri del Nucleo Investigativo di Aversa (Caserta) hanno notificato 11 misure cautelari (due arresti in carcere, tre arresti domiciliari, tre obblighi di dimora e tre interdizioni dall’esercizio dell’attività d’impresa) ad altrettanti indagati tra i quali anche una persona ritenuta legato al clan dei Casalesi, nell’ambito di una indagine sugli appalti indette dal Centro Italiano di Ricerche Aerospaziali (Cira) di Capua, in provincia di Caserta.

I reati contestati dalla DDA di Napoli sono, a vario titolo, corruzione e turbata libertà degli incanti, aggravati dalla finalità di agevolare il clan dei casalesi.

Tra i destinatari delle misure cautelari emesse dal gip di Napoli figurano funzionari del Cira, il noto imprenditore Sergio Orsi, 65 anni, già coinvolto in altre indagini, suo figlio, e Fabio Oreste Luongo, 44 anni, ritenuto dal GIP “gravemente indiziato di partecipazione al clan dei casalesi, con il ruolo di imprenditore colluso col sodalizio camorristico”.

I SINDACATI

L’intera segreteria territoriale della Ugl Caserta esprime grande sconcerto e preoccupazione per le notizie di stampa che mettono il CIRA al centro di interessi della camorra, con un danno di immagine evidentissimo. Ciò accade in un periodo di significativi cambiamenti per il CIRA, la rimozione di un dirigente, il passaggio di tutte le quote ASI al CNR e l’attesa nomina dei nuovi vertici. Sebbene in oltre trent’anni di attività i ricercatori del CIRA abbiano dimostrato di saper fare il loro lavoro se messi in condizione di farlo, si pensi ad esempio ai successi dei programmi UAV e USV e alle tecnologie innovative messe a frutto in applicazioni concrete, da diversi anni il Centro è chiamato ad affrontare difficoltà enormi, coincise con la conclusione di un ciclo storico legato all’esaurimento dei fondi del PRORA. Da tempo l’azione della Ugl si è contraddistinta segnalando a più riprese incongruenze, anomalie e gravi lacune che hanno messo a repentaglio in questi anni la sopravvivenza del Centro, richiamando l’attenzione delle Istituzioni ad intervenire in termini concreti. Una situazione di disagio sottolineata dai continui avvicendamenti dei vertici societari dell’epoca Battiston, l’indagine denominata Due Diligence smentita dal Collegio Sindacale, i continui richiami della Corte dei Conti sulla gestione del Centro. Il tutto mentre la macchina del fango, continuando a fare illazioni su super stipendi che di certo non riguardano i dipendenti per larghissima parte sotto-inquadrati, ha cercato a più riprese di oscurare la capacità del CIRA di produrre risorse con i risultati delle sue ricerche.

Chiediamo ancora una volta la massima attenzione di tutte le Istituzioni coinvolte perché le problematiche del Centro Italiano Ricerche Aerospaziali vengano esaminate con urgenza, si faccia immediata chiarezza su questi ultimi fatti gravissimi per scongiurare il pericolo di un ulteriore danno di immagine per il CIRA e i suoi ricercatori. Occorre fare una volta per tutte chiarezza sul loro futuro, cogliendo l’opportunità della nomina dei nuovi vertici quale occasione per sgombrare il campo da ogni ambiguità e risollevare concretamente le sorti del Centro.

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