NAPOLI – Pfizer e BioNTech hanno annunciato “un piano” che dovrebbe ridurre a una settimana i ritardi nelle consegne del vaccino anti-Covid, che l’Europa temeva si prolungassero per 3-4 settimane.

Il piano “permetterà di aumentare la capacità di produzione in Europa e di fornire molte più dosi nel secondo trimestre”, si legge in un comunicato congiunto.

“Torneremo al calendario iniziale di distribuzione all’Ue a partire dalla settimana del 25 gennaio, con un aumento delle consegne dalla settimana del 15 febbraio – prosegue la nota -.

Per farlo, alcune modifiche al processo di produzione sono ormai necessarie”.

Il calo della fornitura dei vaccini da parte di Pfizer colpirà anche la Campania ma la Regione ha avuto rassicurazioni sulla decisione dell’industria farmaceutica di riprendere la spedizione normale a partire dalla settimana del 25 gennaio.

“Stamattina – spiega all’ANSA Ugo Trama, dell’Unità di Crisi della Regione Campania – Pfizer ha comunicato un piano per non ridurre le quantità consegnate all’Europa, e infatti anche io ho avuto un contatto con un responsabile della Pfizer che mi ha rassicurato.

Evidentemente le pressioni del commissario Arcuri hanno avuto effetto. Ieri anche il presidente della Regione De Luca aveva avuto un contatto con Arcuri per esprimere la preoccupazione della Campania”.

Una riduzione ci sarà dunque nella consegna a inizio settimana: era previsto l’arrivo di 36.000 dosi, ne arriveranno circa 32.000. Un calo che non preoccupa l’Unità di Crisi a patto che dal 25 gennaio tornino le dosi pattuite.

“Le rassicurazioni ricevute – spiega Trama – sono importanti perché in caso di un forte slittamento delle consegne avremmo dovuto rallentare la somministrazione della prima dose di vaccino per conservare quello necessario per il richiamo a chi l’ha già fatto.

Ora invece possiamo tornare nella piena programmazione e speriamo che per metà febbraio si possa passare alla fase due”.

“E’ preoccupante la decisione unilaterale di Pfizer di ridurre di un terzo la fornitura di vaccini anti Covid, pianificata con il Commissario Domenico Arcuri, a partire dal prossimo lunedì.

Alla vigilia delle vaccinazioni al personale delle RSA e degli ultraottantenni, questa scelta è un colpo durissimo alla salute pubblica che rischia di mettere a rischio la buona riuscita dell’intero Piano.

Se Pfizer non è in grado di mantenere gli impegni con il nostro Paese e con l’Unione Europea si percorra immediatamente la strada degli accordi commerciali per produrre il vaccino negli stabilimenti di casa nostra.

Ciò consentirebbe di sottrarsi alle difficoltà dell’azienda e di poter avere il controllo completo sull’intera filiera del Piano vaccini.

L’Italia, che è bene ricordare è il primo produttore farmaceutico dell’UE, è in grado di accettare e vincere la sfida della produzione ‘in house’ potendo contare su diversi stabilimenti che sarebbero già pronti a partire”.

Questo il commento di Michela Rostan, vicepresidente della Commissione Affari sociali della Camera, alla decisione di Pfizer di ridurre la fornitura di vaccini. (ANSA).

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